comunicato stampa
Verdi: il Piano delle Mura, un vero e proprio strumento urbanistico


Tutto ciò appare evidente anche dal restauro del paramento esterno del
bastione settecentesco presso il ponte del Portone, che permette
finalmente di apprezzare in tutta la sua monumentalità questo tratto
delle mura e soprattutto permette di avere un’idea dell’effetto
scenografico che darebbe alla città storica la visibilità dell’intero
fronte sud.
Ma il recupero delle mura non può ridursi al solo consolidamento o al
solo decoro esteriore. Le mura costituiscono una struttura unitaria e
sono inserite in uno spazio urbano che delimita e connota la stessa
forma della città storica.
Questo spazio permetteva in origine di
percorrerle su ambo i lati e le rendeva visibili anche da grandi
distanze, cosicché l’osservatore e il viandante potevano coglierle in
tutta la loro monumentalità e percepire il messaggio di potenza e
prestigio che da esse emanava.
Con la perdita della loro funzione militare, soprattutto a partire
dall’Ottocento, gli spazi adiacenti sono stati via via occupati da
costruzioni sempre più ingombranti e dozzinali, oltre che da una
vegetazione impropria, sottraendole alla vista dei cittadini e finendo
così per cancellare la stessa percezione della loro esistenza.
Negli ultimi anni la discussione attorno il Piano del Centro storico ha
costituito l’occasione per riportare l’attenzione su di esse e i Verdi
di Senigallia se ne sono fatti paladini, ponendo con decisione sul
tavolo programmatico della maggioranza la necessità di un Piano delle
Mura, un vero e proprio strumento urbanistico attraverso cui
recuperarne la visibilità su interi fronti o su porzioni di essi e
riprogettando gli spazi adiacenti.
Pensiamo a tutto il fronte su via Leopardi o a quello ancor più ricco
di potenzialità sul lato ovest lungo il Misa o a tutta la fascia che ha
al centro la Rocca Roveresca e i resti dell’ex fortino. Solo uno
strumento urbanistico di ampio respiro, magari anticipato da un
progetto preliminare con alcune linee guida, può evitare che interventi
pubblici e privati modifichino ulteriormente gli spazi e compromettano
la possibilità di futuri interventi di recupero. I prossimi lavori di
riqualificazione dei giardini Catalani ad esempio vengono ad incidere
proprio su uno degli spazi più delicati e difficili per la presenza
delle alberature. Se la priorità è la visibilità delle mura, come noi
crediamo, allora l’intervento non potrà che inquadrarsi all’interno del
progetto preliminare di cui si è detto e dovrà trattarsi comunque di un
intervento leggero senza artifici e soluzioni elaborate.
La stessa cosa vale per il bastione del porto, per l’area ex Arena Italia, per i parcheggi e quanto altro, la cui realizzazione rende quanto mai urgente e indispensabile uno strumento di pianificazione generale in cui inquadrarne la progettazione.

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