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Nasce il coordinamento dei migranti della Terza Italia

coordinamento migranti terza italia 2' di lettura Senigallia 04/01/2009 - Nasce il coordinamento migranti della Terza Italia. Un nome provocatorio che indica il forte stato di emarginazione e difficoltà in cui versa la stragrande maggioranza degli immigrati a Senigallia. La terza Italia, dicono, è quella degli immigrati e viene dopo quella dei cittadini e degli animali.

L\'iniziativa, partita proprio dagli extracomunitari, punta ad essere un punto di riferimento per tutti gli stranieri che vedono sopraffatti i propri diritti. Dalla casa al lavoro fino a quello della stessa permanenza in Italia. “Con i continui controlli al rione Porto e in via Carducci si alimenta il sentimento e la percezione di pericolo e di paura additando come criminali i cittadini stranieri -lamenta Karim- noi produciamo ricchezza economica e culturale eppure non siamo né tutelati né aiutati”.


E\' polemica aperta sia nei confronti delle associazioni già esistenti come l\'Associazione Multietnica che con l\'Amministrazione comunale. “Il nostro consigliere straniero aggiunto in Consiglio Comunale? Non si vede da tre anni”, lamentano in coro. “Le organizzazioni già esistenti sul territorio non riescono a garantire la tutela e la lotta dei diritti dei migranti -continua Karim- la nostra nuova associazione è aperte a tutte le realtà che vogliono combattere le forme di razzismo ed esclusione sociale che viviamo quotidianamente sulla nostra pelle”. Al momento il coordinamento non ha una sede ma usa come punto di riferimento l\'Istanbul Kebab di via della Dogana Vecchia. Sotto accusa anche la mancanza di politiche messe in atto dal comune per aiutare gli immigrati.


“I nostri problemi iniziano dal permesso di soggiorno e arrivano fino alla casa -aggiunge Mustafà- con il nuovo pacchetto sicurezza nessuno vuole più darci un\'abitazione. A Senigallia ce ne sono 1000 sfitte. In estate si riproporrà anche il problema dei lavoratori ambulanti, vessati da condizioni di lavoro inaccettabili”. Un duro colpo a molti immigrati senza casa è stato inferto con la chiusura, circa un mese fa, del centro di accoglienza. “Prima di chiudere la struttura, che ospitava 10 persone alla volta, si sarebbe dovuto pensare ad una sistemazione degli ospiti -sostiene Malih- vogliamo risposte a queste domande e per questo ci impegniamo”.








Questo è un comunicato stampa pubblicato il 04-01-2009 alle 01:01 sul giornale del 05 gennaio 2009 - 1125 letture

In questo articolo si parla di attualità, giulia mancinelli, coordinamento migranti terza italia





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