comunicato stampa
Alla Scuola di Pace incontro con Daniele Onori


Il protagonista dell’appuntamento, Daniele Onori, vive oggi a Sarajevo, dove è responsabile dell’Ufficio Cultura dell’ambasciata d’Italia, e relazionerà in questa giornata sul tema: “La Bosnia Erzegovina al bivio: il dopoguerra infinito tra delusioni e speranze”.
Dopo una breve introduzione “personale” sui suoi sentimenti verso la Bosnia e sul suo lavoro a Sarajevo, il prof. Onori farà un rapido cenno alle vicende della guerra, alla situazione sociale in essere, al ruolo dell’Europa e alle sue responsabilità nella guerra e nel dopoguerra. Non mancherà un passaggio sulle Nazioni Unite e una riflessione sulla difficoltà del processo di riconciliazione.
Onori spiegherà la Bosnia di oggi, proponendo varie osservazioni basate su alcuni esempi concreti, anche per spiegare l’unicità del “caso” Bosnia ma anche le somiglianze con altre situazioni europee. In conclusione, dopo una sintesi del panorama culturale del Paese balcanico, saranno proposti alcuni segnali di speranza, sottolineando in particolare che cosa oggi la Bosnia ci insegna.
Daniele Onori, laureato in lettere noderne ad Urbino, è stato in passato docente di storia presso il Liceo Scientifico di Senigallia, ma molti lo ricorderanno anche come consigliere comunale della nostra città e responsabile della formazione degli Obiettori Caritas.
Si è sempre distinto per le sue ampie conoscenze non solo di letteratura italiana e straniera (inglese in particolare), ma anche di cinema, musica e fumetti, campi nei quali vanta una cultura quasi “enciclopedica”.
Alla fine della guerra di Bosnia, intorno al 1996, l’Azione cattolica di Senigallia instaurò un gemellaggio con una parrocchia di montagna della diocesi di Sarajevo, Solakova Kula, dove famiglie di cattolici, prevalentamente contadini, avevano particolarmente sofferto durante la guerra per le incursioni di truppe mercenarie. Il gemellaggio è tuttora in piedi e vede attivo soprattutto un gruppo di persone, tra cui Daniele e sua moglie Lucia, che tutti gli anni tra luglio ed agosto si recano a cavallo in quella regione per una decina di giorni, dove un gruppo di famiglie (composte quasi tutte da anziani) li accolgono sempre con molto calore. Grazie a questo contatto Daniele Onori ha imparato in fretta la lingua serbo-croata e la voglia di conoscere un po’ più di mondo lo ha spinto all’inizio del 2000 a partecipare a un concorso dedicato ai docenti della scuola italiana per recarsi a insegnare italiano all’estero. Dopo alcuni anni è stato chiamato a scegliere tra varie sedi, tra cui anche Sarajevo, che ha a questo punto ovviamente privilegiato. Qui è stato in realtà distaccato all’ambasciata italiana, di cui è diventato addetto culturale. Organizza eventi di poesia, teatro e letteratura, partecipando naturalmente alla vita culturale di Sarajevo, da sempre molto ricca. In questo modo ha potuto capire ancora più a fondo la società della Bosnia-Erzegovina, le sue ferite ancora aperta e la complessa situazione politica che sta vivendo.

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