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Gsa: contraddizioni nella lotta agli sprechi energetici

ambiente 2' di lettura Senigallia 16/12/2008 - L’allarme lanciato da più parti ci spinge a credere che, in un prossimo futuro, non avremo energia sufficiente per il nostro fabbisogno nazionale.

Già alcuni membri del governo, dopo aver adocchiato il “carbone pulito” che sappiamo essere una sciocchezza, tornano a parlare e progettare di nucleare.Ci serve energia quindi dobbiamo costruire centrali nucleari. L’obiezione sarebbe facile: se ci serve energia perché tagliare finanziamenti alle rinnovabili invece di incentivarli, perché rendere difficile ad un semplice cittadino costruirsi un tetto fotovoltaico e prodursi energia da solo? La risposta è semplice: una centrale nucleare accontenta gli appetiti di molti, un tetto fotovoltaico no! Ma siamo sicuri di aver bisogno di più energia? Se invece di energia ne abbiamo a sufficienza, ma la utilizziamo male?


Le lampadine a basso consumo, gli elettrodomestici di classe A, le doppie finestre, un buon isolamento alla casa, i lavaggi in lavatrice a basse temperature, sono tutti passi verso la giusta direzione. Imparare a non sprecare perché possa esserci energia per tutti. Gli sforzi fatti da ogni singolo cittadino sono lodevoli, per questo rimaniamo delusi quando vediamo che questi sforzi vengono poi contraddetti da comportamenti visibili da tutti se non dalle stesse amministrazioni pubbliche. Cominciamo con la pista di pattinaggio sul ghiaccio. Divertente per i bambini, ma quanto costa in termini energetici mantenere una struttura come quella? Magari in una giornata di scirocco con punte di oltre 15°? Non stiamo parlando di chi ha pagato la pista sul ghiaccio, e nemmeno di chi pagherà la bolletta, stiamo parlando di dispendio energetico, cioè dell’energia impiegata per mantenere una simile struttura. La stessa proposta, avanzata qualche anno fa da un campione del settore, non era stata bocciata dalla Amministrazione Comunale per ”l’elevato impatto ambientale”? Ancor più grave ci sembra l’abitudine che va sempre più espandendosi da parte dei locali pubblici che si attrezzano all’aperto.


Abbiamo bar e caffetterie spesso vuote all’interno, mentre la gente sta seduta fuori sotto dei funghi a gas o altri tipi di diffusori di calore elettrici. Scaldiamo l’aria! Consumiamo energia per scaldare l’aria esterna, vi appare una cosa sensata? Oltre che uno spreco energetico rilevante ci sembra anche fortemente diseducativo, visto che ad usufruirne sono spesso giovani o giovanissimi. Ed anche contraddittorio, poiché si elargiscono, giustamente, forti sgravi e contributi, pubblici, a chi attrezza i propri locali per limitare al massimo la dispersione di calore. Bisogna prendere coscienza che anche se la paghiamo, l’energia che sprechiamo non è più recuperabile. Dobbiamo invertire questa tendenza, moderare le nostre pretese a favore di un uso più razionale delle risorse, l’energia non è un bene inesauribile, quindi va usato con avvedutezza, e renderci conto con i fatti che la principale e più sicura fonte alternativa al petrolio è il risparmio energetico.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 16-12-2008 alle 01:01 sul giornale del 16 dicembre 2008 - 3007 letture

In questo articolo si parla di ambiente, attualità, Gruppo Società e Ambiente





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