statistiche accessi

x

Confartigianato: attenzione all\'agropirateria

cibo 2' di lettura Senigallia 18/10/2008 - Non solo scarpe e magliette ma anche mele, aglio e pomodori cinesi che troviamo sempre più spesso sulle nostre tavole provengono dalla Cina.

La graduatoria dei settori “a rischio” - cioè quelli in cui la crescita delle importazioni dalla Cina sono massicce – ricorda la Confartigianato di Senigallia, vede ancora al primo posto apparecchi radiotelevisivi, ricetrasmittenti e telefonia. Le Istituzioni e le imprese devono compiere uno sforzo senza precedenti in tre direzioni per difendere e valorizzare le produzioni made in Italy. Bisogna insistere sulla strada dei marchi d’origine dei prodotti, sulle politiche di valorizzazione delle filiere produttive e delle aggregazioni di imprese, sull’innalzamento della qualità dei prodotti (puntando su design e innovazione) per consolidare la nostra presenza sui mercati mondiali”. Nel gruppo di settori in cui l’import dalla Cina è aumentato e che Confartigianato indica come “insidiati”, vi sono i prodotti della metallurgia, i prodotti petroliferi raffinati e combustibili, macchine ed apparecchi meccanici. Ma gli ultimi episodi sulle contraffazioni alimentari e sui prodotti importati illegalmente, creano uno stato di allarme.



I falsificatori, infatti, che hanno come unico scopo quello di conseguire con la loro iniziativa il maggior guadagno possibile, puntano tutto sulla buona qualità della falsificazione dei contenitori e degli involucri, spendendo per questi, il più delle volte, la parte più rilevante delle cifre che investono complessivamente nella frode, il che li induce, conseguentemente, a comprimere al massimo le altre spese che essa comporta. I disastri causati dalla contraffazione sono l\'esatto opposto dei benefici prodotti dalla sana concorrenza, in cui i produttori competono l\'uno contro l\'altro per il favore del consumatore sulla base della qualità. Lo scopo del contraffattore invece è quello di realizzare guadagni attraverso l\'inganno, assumendo fraudolentemente l\'identità di un produttore o di un prodotto famoso ed affidabile, in modo da evitare gli investimenti necessari per creare prodotti autenticamente di buona qualità. I nostri prodotti sono i più contraffatti al mondo, dall’oriente ma anche dall’occidente: molti sono i casi di \"agropirateria\".



Ciò significa, quindi, che chi fa contraffazione: utilizza materie prime e componenti di qualità molto scadente, spesso non tengono conto anche di elementari misure di carattere igienico, fanno ricorso a prodotti chimici e ad additivi di basso costo che utilizzano senza disporre di adeguate conoscenze, sia in relazione ai dosaggi, che ai rischi connessi alle combinazioni ed alle reazioni a cui essi possono dare origine.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 18-10-2008 alle 01:01 sul giornale del 18 ottobre 2008 - 1145 letture

In questo articolo si parla di attualità, lavoro, confartigianato, commercio, impresa





logoEV
logoEV