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La giornata conclusiva del convegno nazionale C.R.I.

cri corpo militare 3' di lettura Senigallia 22/09/2008 - Al centro della quinta sessione dei lavori, che ha concluso il X Convegno Nazionale degli Ufficiali Medici Cri, il tema “Il Personale Sanitario nel Diritto Internazionale Umanitario”.

Nella quinta sessione dei lavori, che ha chiuso il X Convegno Nazionale degli Ufficiali Medici Cri, è stato trattato il tema “Il Personale Sanitario nel Diritto Internazionale Umanitario”, entrando quindi nel profondo dell’anima del Movimento, che molti sono abituati a vedere solo dal punto di vista degli interventi sanitari, mentre occore ricordare e riaffermare con forza la primogenitura nel campo del D.I.U. (Diritto Internazionale Umanitario) nato nel momento stesso in cui nasceva, il 22 agosto 1864 a Ginevra, la Croce Rossa. E da quel momento i conflitti non sono più stati gli stessi di prima. Certo, non è mutato l’aspetto tragico, ma la Croce Rossa, grazie allo sviluppo continuo del D.I.U., ha cercato di rendere almeno un po’ più umana la tragedia della guerra. Gli interventi sono iniziati con il contributo del Maggiore Fabio Strinati che ha trattato dell’aspetto protettivo e distintivo dell’emblema della Croce Rossa e delle motivazioni che hanno portato alla individuazione di un terzo simbolo universalmente riconosciuto, il Cristallo Rosso (a fianco della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa).



Ha poi preso la parola il Colonnello Enzo Liguori il quale si è soffermato soprattutto sulla sanità militare, che ha dovuto subire forti cambiamenti a partire dai primi anni ’80 (all’epoca dell’impiego in Libano) per rispondere alle nuove minacce (quali il terrorismo e i conflitti asimmetrici) e ai nuovi scenari di impiego, spesso essendo inseriti in organizzazioni sovrannazionali (Nazioni Unite, NATO, ecc). Quindi migliore addestramento degli uomini, nuovi mezzi di intervento, standardizzazione degli strumenti e dei protocolli operativi. I diritti e i doveri del personale sono stati l’argomento dell’intervento del Maggiore Romano Tripodi, seguito dalla Infermiera Volontaria Maria Luce Sestili che ha trattato il tema dei feriti e dei naufraghi, riportando anche esperienze personali relative all’ospedale montato dalla Cri all’aeroporto di Falconara negli anni 1993-94 in occasione della crisi balcanica. Non dissimile l’argomento curato dalla Infermiera Volontaria Anna Elvira Tiberi che ha puntato sugli aspetti che caratterizzano le condizioni di vita di un prigioniero di guerra dal momento della cattura a quello del rilascio. E proprio dagli ultimi due interventi arriva un elemento fondamentale del DIU: feriti, malati, naufraghi e prigionieri di guerra hanno sempre e comunque diritto al rispetto della vita (intesa in senso biologico) e della persona (nel senso del rispetto della dignità di ognuno).



A seguire l’intervento del Capitano Comm. Gerardo Di Ruocco che, ricollegandosi alla normativa primaria (cioè le regole del D.I.U.) che è stata oggetto dell’intervento degli altri relatori, si è soffermato con argomenti molto attuali sulla normativa secondaria, quando cioè le regole e le norme sono violate dal personale sanitario e quali sono le conseguenti responsabilità. A conclusione della mattinata, ha preso la parola il Direttore del Convegno Tenente Colonnello Gabriele Lupini che ha espresso la propria soddisfazione per come i lavori sono stati condotti, ringraziando collaboratori e partecipanti e dando appuntamento al 2009, per l’XI Convegno Nazionale.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 22-09-2008 alle 01:01 sul giornale del 22 settembre 2008 - 1680 letture

In questo articolo si parla di attualità, volontariato, croce rossa italiana, senigallia





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