statistiche accessi

x

Archivio Carafoli al Musinf di Senigallia

carlo emanuele bugatti 4' di lettura Senigallia 14/08/2008 - Parte subito la catalogazione di un primo nucleo di opere del fotografo che fu amico di Giuseppe Cavalli. 

La prima suite di fotografie di Carafoli è stata consegnata ieri al Museo d’arte moderna senigalliese dalla famiglia Carafoli. Valeria Mancinelli, che sta collaborando con il Musinf nell’ambito di uno stage, concordato con l’Università di Bologna, preparerà già nei prossimi giorni la digitalizzazione delle immagini per renderla disponibile ai visitatori dell’itinerario storico didattico di Palazzo del Duca. Infatti i visitatori possono avere un quadro complessivo delle esperienze fotografiche senigalliesi attraverso un prototipo dei touch screen, di cui il Musinf sarà presto dotato anche nella sua sede. Le 47 opere di Carafoli sono state consegnate al direttore del Musinf dalla stessa moglie dell\'artista Luisa Brondo Carafoli e dalla figlia Domizia.



Mario Carafoli è nato a Corinaldo il 12 maggio 1902. Inizia la carriera di giornalista alla Stampa e poi alla Gazzetta del Popolo. Negli anni Trenta arriva in Italia la piccola macchina fotografica Leica e Mario l’acquista subito. Da quel momento non può più concepire il giornalismo senza foto, in largo anticipo sui tempi. La sua è una fotografia viva, sempre legata alla realtà, pur mitigata dalla levità della poesia. Nel ‘44 attraversa in bicicletta l’Italia devastata e le linee tedesche, in un viaggio avventuroso e romanzesco da Torino a Corinaldo. Dopo la guerra per la Ferrania realizza, con geniale intuizione, quelli che chiamava i film a immagini fisse, raccolta di diapositive a tema monografico, accompagnate da un suo commento. Il primo, nel ’59, nasce dalla sfida di scoprire i colori della città meno pittoresca d’Italia: Vita e colore di Milano. Fu un successo cui seguirono, anno dopo anno, Sguardo alle Marche, Segreto di Volterra, Il viaggio dell’Arno, Roma curiosa, Volto di Tivoli, Venezia in campagna. Negli anni Trenta è stato anche l’ideatore del fortunato slogan pubblicitario Senigallia, la spiaggia di velluto.



Domizia Carafoli, la figlia di Mario, è nata e vive a Milano, come il padre è giornalista. Laureata in letterature straniere, inizia a lavorare al Candido di Giorgio Pisanò. Nel ’75 collabora a La Notte di Nino Nutrizio e nell’ 80 diviene inviata a Il Giornale. Negli anni ’90 ha diretto il periodico della comunità marchigiana a Milano, La Scheggia.


\"Il successo della mostra a Palazzo del Duca\" dice il prof. Bugatti, direttore del Musinf \"è notevolissimo e sta rilanciando l’interesse e l’entusiasmo intorno agli studi storici e alla catalogazione sulle personalità di rilievo della fotografia locale. Gli effetti culturali di questa mostra si toccano con mano e sono stato impegnato in questo inizio settimana in tantissimi incontri con tecnici delle più diverse città e con protagonisti della storia fotografica senigalliese. L’itinerario didattico e l’ausilio del touch screen e del documentario contribuiscono ad evidenziare l’importanza della scuola fotografica senigalliese, che si presenta sulla scena nazionale ed internazionale della fotografia con i suoi maestri, Cavalli, Giacomelli, Ferroni, ma anche con tante esperienze, sensibilità e con giovani autori di grande valore come Cicconi Massi\".


\"C’era proprio bisogno di fare il punto sullo stato dell’arte\" dice Stefano Schiavoni, consigliere comunale \"e c’era proprio bisogno di mettere in evidenza con strumentazioni nuove come il touch screen l’eccezionale lavoro di catalogazione digitale compiuto dal Musinf\". \"Bisogna notare\" sottolinea Giorgio Pegoli \"che è importantissimo il lavoro di sollecitazione culturale che continuamente compie il Musinf, ricercando le radici storiche, i collegamenti, le anime diverse della fotografia senigalliese e anche questa catalogazione dell’opera di Carafoli, che il Musinf sta iniziando con l’ausilio della famiglia Carafoli, si iscrive nel senso dell’approfondimento storico, basti pensare all’importanza di ricostruire in modo documentato e ragionato il rapporto di relazioni estetiche, di confronto e di dibattito tra Giuseppe Cavalli e Carafoli\".


Pegoli ci tiene a sottolineare come la mostra a Palazzo del Duca sia ricca di proposte di riflessione storica e di segnalazioni, da Cicconi Massi a Ghiandoni, proposte importanti e decisive, per una vera conoscenza della fotografia senigalliese e della sua evoluzione, le segnalazioni di fotografi come Salvalai e Sartini, interpreti rigorosi della lezione tecnica e poetica di Ferroni.


\"Dopo questa mostra\" precisa Pegoli \"tutti siamo stati messi in condizione di leggere con maggiore chiarezza la linea di evoluzione della nostra fotografia, avendone una maggiore consapevolezza, ma valutando anche in maniera diversa il lavoro di tanti. Sto pensando all’originalissima testimonianza di Cesarini nel settore della body art e a quella della fotografia della danza della senigalliese Emanuela Sforza, poi\" conclude Pegoli \"penso al lavoro di proposta in corso della fotografia del Manifesto del passaggio di frontiera e del f 7, un gruppo che è stato inserito con il giusto rilievo nel contesto storico, ma penso anche al lavoro sperimentale che al Musinf sta compiendo Napolitano sul fotodinamismo e al lavoro didattico dei corsi di fotografia destinati ai giovanissimi, alcuni dei quali ho visto, anche con emozione, in opera come fotoreporter all’inaugurazione della mostra di Palazzo del Duca\".






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 14-08-2008 alle 01:01 sul giornale del 14 agosto 2008 - 1807 letture

In questo articolo si parla di cultura, musinf, carlo emanuele bugatti





logoEV
logoEV
logoEV