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Mezza Canaja, prosegue \'Te lo faccio vedere io\' con \'San Babila ore 20: un delitto inutile\'

piazza san babila 3' di lettura Senigallia 04/06/2008 -

Al centro sociale Mezza Canaja , continua anche nel mese di giugno la rassegna cinematografica \"Te lo faccio vedere io\". Si inizia giovedì 5 giugno con la visione di \" San Babila ore 20: un delitto inutile\".



Si continuerà giovedì 12 giugno con \"Death of a president\" di Gabriel Range, poi con \"Redacted\" con la regia di Brian de Palma e infine con \"Fine pena mai\" di Davide Barletti.



Ecco la recensione della pellicola di Carlo Lizzani girata nel 1976 che verrà visionato giovedì 5 giugno: Carlo Lizzani, è un regista che ha sempre saputo conciliare vari generi con un certo impegno sociale. Lo fece nei suoi primi films e lo fa in questo “San Babila ore 20 – Un delitto inutile” che ci porta direttamente a vivere l’atmosfera della Milano degli anni di piombo, quella delle manifestazioni di piazza e della contrapposizione violenta tra fazioni di estrema destra ed estrema sinistra. Questo è forse un film un po’ più violento dei precedenti diretti dal cineasta eppure è indubbio che se si deve raccontare una storia a sfondo sociale ambientata nell’Italia degli anni ’70, un po’ di violenza finisca con il doversi stare se si vuole riportare uno spaccato di quella che era la quotidianità del tempo.

Il neorealismo è sempre vivo nei films di Lizzani così come la voglia di riportare le storie di gente comune. In questo caso, la storia è quella di un gruppo di giovani di estrema destra che, il regista cerca di raccontare, nelle loro regole del gioco, nel voler farsi beffe della polizia (che c’è ma non interviene mai), nel voler prendere in giro i benpensanti o nei loro atteggiamenti più estremi. Piazza San Babila è il punto di ritrovo di questi estremisti, una zona off limits per chi non ha le stesse idee politiche. C’è nel film proposto da Lizzani qualche scena forte, quasi provocatoria… non mancano gli sguardi di tanti passanti, gente comune, che assiste a pestaggi, aggressioni ecc. senza muovere un dito. Gente forse rassegnata e quasi abituata a scene di questo tipo. Non mancano nemmeno i conflitti famigliari che si consumano all’interno di famiglie benestanti, dove ci si scontra tra un’educazione fin troppo rigida ed un permissivismo che serve forse a nascondere dei sensi di colpa.

Forse il regista poteva chiarire meglio cosa spingesse questo gruppo di giovani a certe azioni… Lui ha preferito fare della cronaca, senza entrare più di tanto nella psicologia o in una spiegazione a livello di motivazioni. Non mancano, comunque, sequenze apprezzabili e gli attori scelti sembrano essere adeguati al ruolo. Vi è il tentativo di fare un ritratto di una città come Milano, a tratti ci può essere qualche imprecisione o comunque un certo spazio dato alla fantasia ma nell’insieme, il film regge.

Tra le scene più sorprendenti, vi è la sequenza del passo dell\'oca in piazza San Babila dove assistono impotenti e rassegnati parecchi testimoni. Uno spazio particolare lo ricava anche Lalla che pur maltrattata sembra non riuscire a fare a meno di essere vittima predestinata per gli scherzi e le violenze dei giovani. Le musiche di questo film sono affidate ad Ennio Morricone e la vicenda narrata si svolge nell\'arco di una sola giornata. L’impressione che si ha guardando la pellicola è che siamo di fronte ad un arco temporale più lungo… tanti sono infatti gli eventi che si susseguono in un film dal ritmo serrato che si chiude in una maniera alquanto drammatica.








Questo è un comunicato stampa pubblicato il 04-06-2008 alle 01:01 sul giornale del 04 giugno 2008 - 2170 letture

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