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Don Ciotti: uniti contro la mafia, lo sfruttamento e la violenza

2' di lettura
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di Nicolò Sabbatini
redazione@viveremarche.it

don ciotti
E\' un Don Luigi Ciotti sereno e raggiante quello che si presenta all\'incontro promosso dall\'Amministrazione comunale, svoltosi lunedì 2 giugno al teatro \"La Fenice\" di Senigallia. Incontro che ha toccato sopratutto i temi della criminalità e della tolleranza.

Si dichiara felice di essere tornato a Senigallia Don Luigi Ciotti, uno dei \"don\" sicuramente più famosi d\'Italia, nonchè presidente dell\'associazione \"Libera\" che da anni segue il problema della mafia e delle associazioni a delinquere. Il sacerdote sottolinea il suo buon rapporto con la cittadina senigalliese, città che si è dimostrata fortemente solidale anche nell\'anno passato, quando in occasione del Caterraduno ha partecipato ad un\'asta di beneficienza che ha consentito l\'avvio di una cooperativa di giovani in Puglia.



L\'incontro ha trattato i maggiori problemi di attualità a partire dalla recente normativa sui clandestini proseguendo per il disagio giovanile o la diffusione delle droghe. \"Chi commette reato, sia che si tratti di clandestino o di altrocittadino deve essere giustamente punito – accusa don Ciottima non si può punire la clandestinità in quanto tale perchè il provvedimento contrasta con la Costituzione e la Dichiarazione dei diritti dell\'uomo, oltre che con una sentenza della Corte costituzionale emessa nel 2007. E\' necessario che a fondamento della legge ci sia sempre la persona, non si possono criminalizzare la povertà e la sofferenza\".


In conclusione all\'incontro, è chiaro il messaggio verso i giovani che Don Ciotti invia. Li invita ad essere testardi nel far valere i loro principi e di non essere omertosi, poichè proprio questo comportamento rafforza la mafia, lo sfruttamento e la violenza. Positivo il giudizio del sindaco Luana Angeloni sull\'esito del meeting- Oggi il concetto di legalità viene sempre più associato a quello di sicurezza, non solo reale, ma anche percepita dai cittadini. La tendenza di fronte all\'apertura delle frontiere è di chiusura. Don Ciotti ci invita a riflettere su un nuovo modo di declinare il concetto di legalità, legandolo al concetto di giustizia sociale\".



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