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comunicato stampa
Critiche al piano Cervellati, gli israeliti si sentono offesi
3' di lettura
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Ettore Coen, israelita, e Ivano Paolini, commerciante del Foro Annonario puntano il dito contro l\'intervento dell\'architetto Pier Luigi Cervellati avvenuto giovedì scorso durante il Consiglio Grande.
\"Una vera e propria caduta di stile quella dell\'Architetto Cervellati -afferma Coen- Stupisce infatti che un professionista debba ricorrere a simili argomentazioni per motivare le proprie scelte; evidentemente non deve avere molte frecce nel proprio arco. Mi riferisco ovviamente alle esternazioni fatte durante la seduta del Consiglio Grande e successivamente riprese dalla stampa locale. Il Prof. Cervellati infatti, stigmatizza la contrarietà della Comunità Ebraica alla riedificazione in P.zza Simoncelli là dove era il ghetto, motivando che, in passato, la stessa Comunità aveva permesso la costruzione di case e di giardini pubblici dove era ubicato il Cimitero Israelitico definendola, se non vado errato, speculazione edilizia.
Ora, essendo passati circa 35 anni da quando la Comunità decise per l\'alienazione del terreno, non sono in grado di valutare il perché di quella decisione e di conseguenza stabilire se si sia trattato di un errore o se le motivazioni che portarono a quella scelta erano condivisibili. Posso solo supporre che la collocazione di un cimitero in quello che nel frattempo era divenuto un vero e proprio centro città, la realizzazione di un parco pubblico intitolato ad Anna Frank con tanto di monumento alla memoria e il mantenimento
di un angolo con alcune lapidi del cimitero stesso, abbiano avuto il proprio peso nel momento della decisione. Resta il fatto che, anche se si fosse trattato di un errore, ed uso il condizionale, non sarebbe un motivo valido per farne un altro. Oltre a ciò c\'è
da tenere presente che Presidente e Consiglio della Comunità non sono certamente quelli di 40 anno fa. Se mi è consentito un paragone, visto che l\'Architetto Cervellati ha definito un obbrobrio il rifacimento della Fenice, sarebbe come fare una cosa simile con altri edifici storici della nostra città, forti del fatto che comunque è già stato fatto in passato ed addossarne poi la responsabilità a chi ci amministrerà nel 2040..\" .
Di seguito la lettera aperta inviata all\'architetto Cervellati da Ivano Paolini.
\"Egr. Arch. Cervellati, sono Paolini Ivano titolare di un esercizio commerciale alimentare al Foro Annonario in Senigallia centro. Abbiamo già avuto modo di conoscerci e scambiarci le rispettive opinioni ma io vorrei chiederle quanto segue; a cosa pensa possa servire un piano come il suo in una città dove (sue parole) sarà un miracolo mantenere gli stessi abitanti, se i negozi come il mio tra i
migliori d\'Italia (sempre sue parole) dovranno soccombere? Se le attività di somministrazione non qualificano la città (come sopra).
Se le attività artigianali anche d\'elite se ne stanno andando altrove. Crede forseche con il suo piano la nostra sfigata ma carina Senigallia possa (tra trent\'anni) diventare come Siena, Firenze o anche Venezia (patrimoni tra l\'altro dell\'umanità) da lei portati spesso per esempio? A chi serviranno gli appartamenti che lei vuol fare \"risorgere\" se i cittadini non possono raggiungerli e che comunque sempre per il famoso miracolo non verranno riempiti? Le infrastrutture che invece servono subito quando verranno effettuate, dopo che sarà distrutto tutto il tessuto economico?\"
Ora, essendo passati circa 35 anni da quando la Comunità decise per l\'alienazione del terreno, non sono in grado di valutare il perché di quella decisione e di conseguenza stabilire se si sia trattato di un errore o se le motivazioni che portarono a quella scelta erano condivisibili. Posso solo supporre che la collocazione di un cimitero in quello che nel frattempo era divenuto un vero e proprio centro città, la realizzazione di un parco pubblico intitolato ad Anna Frank con tanto di monumento alla memoria e il mantenimento
di un angolo con alcune lapidi del cimitero stesso, abbiano avuto il proprio peso nel momento della decisione. Resta il fatto che, anche se si fosse trattato di un errore, ed uso il condizionale, non sarebbe un motivo valido per farne un altro. Oltre a ciò c\'è
da tenere presente che Presidente e Consiglio della Comunità non sono certamente quelli di 40 anno fa. Se mi è consentito un paragone, visto che l\'Architetto Cervellati ha definito un obbrobrio il rifacimento della Fenice, sarebbe come fare una cosa simile con altri edifici storici della nostra città, forti del fatto che comunque è già stato fatto in passato ed addossarne poi la responsabilità a chi ci amministrerà nel 2040..\" .
Di seguito la lettera aperta inviata all\'architetto Cervellati da Ivano Paolini.
\"Egr. Arch. Cervellati, sono Paolini Ivano titolare di un esercizio commerciale alimentare al Foro Annonario in Senigallia centro. Abbiamo già avuto modo di conoscerci e scambiarci le rispettive opinioni ma io vorrei chiederle quanto segue; a cosa pensa possa servire un piano come il suo in una città dove (sue parole) sarà un miracolo mantenere gli stessi abitanti, se i negozi come il mio tra i
migliori d\'Italia (sempre sue parole) dovranno soccombere? Se le attività di somministrazione non qualificano la città (come sopra).
Se le attività artigianali anche d\'elite se ne stanno andando altrove. Crede forseche con il suo piano la nostra sfigata ma carina Senigallia possa (tra trent\'anni) diventare come Siena, Firenze o anche Venezia (patrimoni tra l\'altro dell\'umanità) da lei portati spesso per esempio? A chi serviranno gli appartamenti che lei vuol fare \"risorgere\" se i cittadini non possono raggiungerli e che comunque sempre per il famoso miracolo non verranno riempiti? Le infrastrutture che invece servono subito quando verranno effettuate, dopo che sarà distrutto tutto il tessuto economico?\"

Pierluigi Cervellati
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