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Giorni di silenzio per Mario Marrese

2' di lettura
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di Riccardo Silvi
vivere.biz/riccardosilvi

hashish
Ad oltre una settimana dall\'arresto di Mario Marrese, l\'insegnate pusher senigalliese, il suo avvocato parla del suo stato d\'animo. \"E\' ancora schoccato.\"
È il momento del silenzio.” In questo modo l’avvocato Andrea Ronchi ha descritto il momento che sta passando Mario Marrese, il maestro pusher arrestato a Bologna con 2 quintali di hashish. Il senigalliese si trova oramai da oltre una settimana rinchiuso nel carcere “Dozza” e stando alle parole del suo legale difensore è ancora sconvolto per l’accaduto. “Mario è ancora fortemente sotto shock –ha spiegato l’avvocato-. Sono passato a trovarlo qualche giorno fa e era ancora molto preoccupato per ciò che è accaduto. In questo momento devo fare su di lui un lavoro psicologico, fatto soprattutto di silenzio.

Mario Marrese è stato arrestato mercoledì scorso a Bazzano, un comune alle porta di Bologna. Nel suo furgone i carabinieri hanno trovato ben 216 grammi di droga, confezionata in alcuni sacchi juta. L’arresto è avvenuto quasi per caso dato che Mario è stato fermato per un normale controllo e, dalle verifiche fatte dai carabinieri dell’arma, sono saltati fuori gli oltre due quintali di droga. Insomma, insegnante di giorno e pusher di notte. Il fatto ha letteralmente sconvolto tutto l’istituto comprensivo Romagnoli, dove l’insegnate lavorava da oltre 10 anni.

Abbiamo tutto il tempo per organizzare una buona strategia –ha sottolineato l’avvocato Ronchi-. Per il momento non c’è nessuna fretta. È giusto che Mario senta sulla sua pelle la privazione della libertà personale. Non è stato trovato con un semplice dose.” Nei giorni scorsi Mario Marrese ha ricevuto la solidarietà da tutta la scuola elementare in cui lavorava, alunni per primi che, durante una manifestazione sportiva gli hanno addirittura dedicato una canzone. “Ora come ora è ancora tutto da decidere. Bisogna vedere se il pubblico ministero vorrà o meno ascoltare Mario Marrese e poi decideremo che fare –ha concluso l’avvocato-. I tanti attestati di solidarietà dimostrano come l’insegnate fosse estraneo a comportamenti simili, è stato ingenuo. Mario deve ora capire la sua situazione, dove si trova e perché.


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