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Schiavoni: l\'irrigazione del 15 aprile è stato un grave errore

floriano schiavoni 3' di lettura Senigallia 20/04/2008 - L’assessore all’ambiente cerca di spiegare il perché i dipendenti dell’ufficio ambiente hanno annaffiato le piante nella giornata del 15 aprile dichiarando che l’irrigazione (effettuata due mesi dopo l’impianto) è stata eseguita per favorire l’attecchimento delle piante. I lettori, ma soprattutto, ripeto, l’assessore e il suo staff, devono sapere che nel terreno le piante debbono trovare, nel giusto equilibrio, da bere (l’acqua), da respirare (l’ossigeno) e da mangiare (azoto, potassio, fosforo etc.).

Ebbene nonostante che il mese di marzo e la prima decade di aprile del 2008 sia stato il periodo più piovoso dell’ultimo ventennio (circa 180 litri al metro quadrato) e che, per tale motivo, tutti i terreni sono ”imbombati” d’acqua e soffrono di carenza di ossigeno, l’ufficio ambiente ha ritenuto giusto innaffiare le piante anche in previsione di ulteriori piogge. In poche parole mentre tutti gli agricoltori cercano,in un modo o nell’altro, di ridurre il problema dell’eccesso idrico, in quanto lo stesso determina gravi carenze di ossigeno, (necessità, per le radici, di respirare) i dirigenti dell’ufficio ambiente peggiorano la vivibilità delle radici, nel terreno imbevuto d’acqua, attraverso l’irrigazione (l’acqua allontana l’ossigeno e quindi la possibilità di respirare) e, peggio ancora, l’assessore li difende.

Solo se l’eccezionale quantità di acqua piovuta non rispettasse il principio della forza di gravità non raggiungerebbe nella quantità utile la profondità d’impianto dichiarata (70 cm). Con l’irrigazione è stato pertanto rimosso quel poco di ossigeno presente e proprio per tale motivo le piante hanno maggiori probabilità di morire . Questa mancanza di professionalità spiega l’elevato numero di fallanze che si verificano negli impianti realizzati dall’ente pubblico in passato ( vedi bosco mio e via Giordano Bruno etc). Qualcuno si è mai chiesto perché a nessun vivaista, che ha operato nelle medesime condizioni del comune di Senigallia, ( a due mesi dall’impianto, in presenza di una serie di piogge eccezionali) è venuto in mente di irrigare? Sono in ogni caso disponibile a verificare, e a pagare di tasca mia, con una prova, da farsi con un escavatore, per dimostrare quanto affermato. L’assessore accetterà? Se avrò ragione chiedo solo che la persona che ha ordinato quel lavoro sia mandato, per un mese, a fare l’operaio presso un qualsiasi vivaio privato della zona e se l’assessore lo seguirà, state certi, le piante di Senigallia ringrazieranno.

Il sottoscritto, nel 2007, all’altezza del distributore di Brugnetto, ha impiantato, spendendo in totale 600,00 euro, 1500 piante (tre volte rispetto a quello di cui tanto si vanta il comune di Senigallia) e, pur non avendo mai irrigato, non ha avuto nemmeno una pianta che non ha attecchito e questo anche perché all’inizio una certa carenza idrica stimola la pianta a sviluppare maggiormente l’apparato che gli permette di bere (le radici). Speriamo che non sia il detto dei vecchi agricoltori, riportato nel titolo, il reale motivo dell’errato comportamento.





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 20-04-2008 alle 01:01 sul giornale del 21 aprile 2008 - 2038 letture

In questo articolo si parla di forza italia, floriano schiavoni, politica, senigallia





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