comunicato stampa
Age: è una buona notizia l\'ampliamento della disponibilità dei posti nei nidi


E’ una buona notizia, considerato che la domanda dei servizi per la primissima infanzia è rimasta per lungo tempo disattesa a causa dell’insufficienza dei posti all’interno delle strutture comunali. Ma quello che ci ha lasciati perplessi è stata la risposta che l’Assessore Volpini ha dato sul significato di \"comunità educante\".
Infatti, si fa riferimento all’ampliamento dei soggetti convenzionati e al sostegno economico oltre che formativo e professionale che questi avranno dal Comune per svolgere nel migliore dei modi questo delicato servizio educativo.
Poiché siamo particolarmente sensibili all’argomento vorremmo precisare che la ‘comunità educante’, in cui tutti concorrono all’educazione dei piccoli (famiglia, Scuola, Isituzioni Comunali e sanitarie, altre agenzie educative), collaborando e cooperando insieme, superando l’eventuale sospetto verso la diversità dei ruoli, è qualcosa che in questa città non esiste ancora e crediamo che non ce ne sia neanche l’inizio.
La ragione è molto semplice. Una delle componenti principali di questa comunità educante, ossia la famiglia, è ancora vista ancora come destinataria di un servizio che compra ed usa per i suoi scopi (lavoro, libertà personale, impegni di varia natura). Quindi gli erogatori di questo servizio neanche si sognano di chiederle una qualche forma di partecipazione finchè qualcuno glielo chiede. Ma il problema è anche un altro, e cioè la famiglia non è neanche sollecitata a partecipare alla vita educativa dei propri figli quando non sono a casa, perché nessuno ha ancora un’idea su come farlo.
La conclusione è che, quindi, non si può parlare di \"comunità educante\", bensì solo di allargamento del numero degli erogatori di un servizio.
Vorremo aggiungere che se vogliamo cominciare a gettare le basi per la costruzione di una \"comunità educante\" bisogna che le Istituzioni pensino seriamente ad individuare degli spazi di condivisione e di ascolto delle istanze familiari, questione che ormai da diversi mesi sollecitiamo ma della quale nessuno ancora ha il tempo di dare una risposta.

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