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Esperanto in musica: canzoni yiddish e De Andre\'

2' di lettura Senigallia 23/03/2008 -

Ieri sera all\' hotel Stella all’interno del festival della gioventu\' esperantista si sono succeduti sul palco Piero Nissim che ha interpretato canzoni yiddish, e Gianfranco Molle con un tributo a De Andre\' tradotto in esperanto.



Prima della serata in musica, facciamo pero\' un riassunto delle puntate precedenti: giovedi\' pomeriggio si e svolta la partita amichevole Esperantisti-Pastorale Giovanile. Nicola presidente della IEJ commenta così \"e stata una bella partita, ma i ragazzi della pastorale giovanile erano fortissimi e ci hanno battuti in pieno\".


Poi Luca, vicepresidente della IEJ parla delle attivita\' svolte in questi giorni: \"C\' e\' stato il corso base di Esperanto, e poi al pomeriggio il kurso poi progresanoj, per i piu bravi. Abbiamo avuto poi anche un corso di lingua russa\".
Le persone sono sicuramente aumentate, se i primi giorni erano una cinquantina, ora Luca ci dice che sono arrivati a 115 presenze, e si aspetta che qualcuno arrivera nei prossimi giorni.


La serata si e svolta invece all\' insegna della musica. Per primo di e\' esibito Piero Nissim, che ha proposto canzoni yiddish tradotte in parte in Esperanto, e poi ha presentato delle sue poesie in esperanto poi musicate. Ha cantato tra le altre anche la celebre canzone La fiera dell\'est canto tradizionale della pasqua ebraica prima di essere ripresa da Branduardi.


E stata poi la volta di Gianfranco Mole, accompagnato alla chitarra da suo figlio, che ha proposto un tributo a De Andre\', traducendo alcune sue canzoni in Esperanto. Tra le tante ricordiamo Il pescatore, la canzone di Marinella, La canzone del Maggio.


Appuntamento a domani sera dalle 21 con una rappresentazione teatrale in italiano del Doktoro Esperanto, con Mario Migliucci; e a seguire dalle 22:30 concerto folk n roll di Jean-Marc Leclercq Musica libertaria.








Questo è un articolo pubblicato il 23-03-2008 alle 01:01 sul giornale del 22 marzo 2008 - 4635 letture

In questo articolo si parla di cultura, giulia angeletti





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