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comunicato stampa
Genitori e amianto

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da Alberto Di Capua
Age Senigallia


amianto
La polemica scoppiata alla materna Arcobaleno e che va avanti già da un pò di tempo sul rischio amianto ci dà l’impressione che sarà l’ennesima “fava che non si cuoce”.

La questione è chiara a tutti. Ci sono dei manufatti (tettoie) intorno alla scuola e l’ASUR, a seguito di recenti rilevazioni, ha assicurato che al momento non ci sono rischi di contaminazione; appuntamento, quindi, a fra un anno per verificare se lo stato dei manufatti è tale da giustificarne o meno la rimozione.


Dall’altro capo, invece, c’è l’attentissimo Montanari, Presidente dell’Associazione Lotta all’Amianto (ALA), che giustamente dice: perché aspettare un anno, rimuoviamole subito! In mezzo ci sono i genitori dei bambini che frequentano la scuola che non sanno se allarmarsi o no. Certo, ci saranno incontri chiarificatori in cui Fiorenzuolo e Ceresoni inviteranno alla calma e spiegheranno che tutto è sotto controllo. Ma quando giungeremo al momento in cui bisognerà intervenire, i privati che hanno dentro casa i manufatti saranno in grado di sostenere le spese di bonifica?


In effetti, rimane aperto il problema dei costi degli interventi che sono elevati anche per manufatti di modeste dimensioni: infatti, fino a superfici di 100 mq la spesa è compresa tra i 1.500 e 2.000 euro (2003). Allora si configura la possibilità che tutti i soggetti coinvolti nelle operazioni di bonifica (tecnici che redigono i piani di bonifica, l’Arpam, l’ASUR, le ditte che si occupano dello smontaggio, imballaggio, incapsulamento e trasporto dei materiali, i Gestori delle discariche autorizzate) siano convenzionati con il Comune che a quel punto potrebbe gestire con celerità ed oculatezza un problema che allo stato attuale è solo nelle mani dei privati.



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