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Piano Cervellati: bagarre per le norme tecniche di attuazione

3' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
La commissione urbanistica litiga sulle norme tecniche di attuazione del piano Cervellati.

di Giulia Mancinelli
penelope@viveresenigallia.it


Una seduta piuttosto calda l'ennesima riunione della II commissione consiliare, riunitasi ieri alle 17.30 per discutere il piano di riqualificazione del centro storico. Tipologie edilizie, classificazione degli edifici, lotti catastali e unità edilizie, modalità di intervenuto e destinazioni d'uso sono argomenti riservati agli addetti ai lavori. Nozioni e termini che, seppure illustrati alla perfezione (come riconosciuto dai commissari stessi) dall'architetto del comune Stefano Ciacci, poco si adatto ad essere contestualizzati nel concreto della realtà del centro storico.

Parlare di tipolologie catastali, classificazioni e quant'altro senza la possibilità di relazionarli ad esempio di edifici concreti e soprattutto senza la possibilità di intervenire con domande dirette da parte dei commissari ad ogni singolo dubbio, hanno reso le norme di attuazione del piano Cervellati di difficile comprensione. L'opposizione è insorta protestando contro la modalità scelta dalla commissione di procedere con la relazione dell'architetto Ciacci, riservando uno spazio esiguo (perchè a fine di seduta) per gli interventi.

“Non è possibile tempestraci di nozioni, seppure chiarissime, senza darci la possibilità di puntualizzare volta per volta -sbotta il consigliere di An Lucio Massacesi- così c'è una gran confusione e non ci si capisce più niente”. “Sarebbe stato meglio darci la possibilità di intervenire con domande nel corso dell'esposizione, piuttosto che alla fine”- ha aggiunto il consigliere del Coordinamento Civico Vincenzo Savini.

Per placare gli animi, il presidente Giulio Donatiello è dovuto intervenire assicurando che tutto lo spazio necessario ai chiarimenti sarà garantito anche durante il prossimo appuntamento della commissione, fissato per lunedi prossimo. Nel dettaglio, l'architetto Ciacchi ha spiegato come e in che consistono le norme di attuazione del piano particolareggiato del centro storico.

“Il primo obiettivo del piano Cervellati è il mantenimento, ripristino e restauro di ciò che resta della cultura della città del passato, sia delle singole componenti edilizie, che di di fabbricati o isolati, attraverso la promozione di interventi finalizzati a conferire un'immagine unitaria e specifica della città murata -ha esordito Ciacci- per secondo c'è poi il mantenimento del tessuto urbano riferito a prima del 1930 (quando la città fu deturpata dal terremoto ndr) attraverso il ripristino della consistenza fisica degli edifici storici danneggiati e garantendo destinazioni d'uso conformi alle abitudini del corpo sociale che vi abita, rapportandole alle esigenze attuali”. Gli interventi previsti dal piano Cervellati possono interessare tipologizzati (come nel caso di chiese, palazzi, ecc.) e non, e riferirsi a parti di unità edilizie (come scale, murature, intonaci...) e anche all'intera unità edilizia (come nel caso di lotti catastali e interi fabbricati).

Le modalità di intervento possono riguardare manutenzioni ordinarie oppure vere e proprie demolizioni, con o senza ricostruzione. In quanto poi alle destinazioni d'uso, le attività non residenziali potranno interessare solo gli edifici o porzioni che per caratteristiche costruttive e igienico-sanitarie non possono essere adibite ad uso residenziale. Il sindaco poi può sempre opporre divieto a destinazioni d'uso che, per tipo di attività svolta o per movimenti di traffico introdotti, danneggiano l'equilibrio urbanistico della città murata.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 19 febbraio 2008 - 2136 letture

In questo articolo si parla di giulia mancinelli, piano cervellati





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