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Il Misa in secca, un triste spettacolo annunciato

1' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
La mancanza di precipitazioni, piovose e nevose, condiziona in maniera importante la portata d’acqua del fiume Misa.

da Studio Naturalistico Diatomea


La mancanza di precipitazioni, sia piovose ma soprattutto nevose sui rilievi dell'Appennino, sta condizionando in maniera importante la portata d’acqua del fiume Misa.
Tutto cià si accentua nei periodi di bassa marea quando si osserva il fiume ridotto a pozzanghere: basta ricordare che l’ultima piena del Misa risale al 18 aprile 2006. Negli ultimi anni gli interventi di gestione del Misa non hanno affatto migliorato la situazione critica del nostro fiume: infatti la manutenzione idraulica, che tende ad accelerare il deflusso dell’acqua, le captazioni idriche da pozzi e dal fiume anche in periodi di siccità (come è avvenuto l’estate scorsa) ed un costante aumento dell’impermeabilizzazione del suolo, non permettono il ricaricamento della falda e il suo mantenimento a livelli sostenibili.

Già da diverso tempo enti privati e Associazioni locali, oltre al WWF, suggeriscono alle Amministrazioni una diversa gestione dei bacini idrografici della regione Marche, una gestione che tenga conto anche del carattere multidisciplinare degli ecosistemi fluviali. Oltre al fiume Misa anche altri corsi d'acqua presentano le medesime problematiche: ad esempio il fiume Cesano che nel 2007 è rimasto senza acqua da giugno a settembre.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 16 febbraio 2008 - 1773 letture

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