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Confartigianato: per le imprese un anno da dimenticare

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Il settore edile rimane ancora il comparto trainante dell’artigianato: è il solo che chiude in positivo. E il senigalliese rispetto agli altri territori della provincia, è l’unico che archivia il 2007 con un segno meno.

da Confartigianato
I dati li fornisce la Confartigianato di Senigallia che lancia ancora una volta un appello alle Istituzioni affinché si dia una reale opportunità alle micro e piccole imprese artigiane di tirare un sospiro di sollievo ragionando su ipotesi di incentivi e promuovendo azioni per combattere l’abusivismo.

"C’è una crisi diffusa - sottolinea Giacomo Cicconi Massi responsabile sindacale della Confartigianato di Senigallia, che riguarda quasi tutti i settori artigiani sui quali è necessario intervenire con misure concrete. L’autotrasporto per esempio o il tessile abbigliamento sono tra i settori più in difficoltà. Così, se da un lato i numeri provinciali ci dicono che il rapporto tra cessazioni ed inizio attività ha un segno positivo, sul nostro territorio né l’edilizia, né l’alimentare bastano a far si che il rapporto cessazioni aperture sia positivo.

Se consideriamo che nei primi tre anni di vita il 50% delle imprese cessa la propria attività abbiamo un quadro dell’enorme difficoltà per i nostri imprenditori. Allora crediamo, prosegue la Confartigianato, che siano necessarie azioni concrete per eliminare i vincoli normativi che frenano oggi lo sviluppo imprenditoriale e alleggerire la troppa burocrazia che grava sulle aziende in maniera pesantissima . In questo contesto per il 2008 ci aspettiamo dagli Enti Locali una predisposizione al dialogo e alla concertazione su questi temi in favore degli imprenditori e di quanti decidono di rischiare in proprio.

I dati sono preoccupanti: solo il Comune di Senigallia ha chiuso con meno 18 imprese: le 78 nuove aperture non hanno compensato una moria di 96 aziende".