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Ex Macelli: le critiche di Forza Italia

6' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
Le recenti critiche alla dispendiosa ristrutturazione del modesto edificio comunale degli ex Macelli in piazza Manni all’interno del Centro Storico, nell’area compresa tra il Foro Annonario e piazza del Duca, hanno fatto emergere ancora una volta i risultati insoddisfacenti causati dalla politica dell’Amministrazione Comunale di Senigallia nei confronti del Centro Storico.

dai Membri del Comitato direttivo


Le diverse iniziative sviluppate sia sul piano tecnico che amministrativo negli ultimi quindici anni dall’Amministrazione Comunale a riguardo del Centro Storico hanno danneggiato sia i residenti che i commercianti che operano nel Centro Storico e, per di più, hanno reso sempre più difficile per i cittadini di Senigallia recarsi nel Centro Storico. La politica a favore dei grandi centri commerciali gestiti sia dalle cooperative che dai privati, le procedure amministrative comunali troppo complesse e costose, la mancanza di parcheggi e molto altro hanno fatto decadere il Centro Storico. Il Foro Annonario è stato gradualmente svuotato dalle sue vere funzioni di mercato della frutta e delle verdura, la sua bella e storica pescheria è desolatamente sottoutilizzata. Troppo spesso il Foro Annonario appare vuoto e privo di vita.

Una concezione discutibile del turismo fatta propria da anni dall’Amministrazione Comunale ha danneggiando i commercianti del Centro Storico e del Foro Annonario. Per Venezia è stato scritto recentemente dal New York Times che ormai “….è un cadavere calpestato da milioni di turisti…” Anche il Centro Storico di Senigallia,pur in un contesto diverso, viene esposto ad un rischio analogo in quanto con una politica turistica ed urbanistica discutibile si stanno allontanando i veri cittadini e i veri commercianti radicati nel tessuto storico della città per sostituirli con centri di accoglienza comunali ,come quello realizzato negli ex Macelli comunali, di cui non si capisce l’utilità e con eventi a volte di limitato valore culturale. Quali sono le ragioni che hanno portato a questa preoccupante situazione?Molte. Proviamo a delineare alcune delle scelte che hanno caratterizzato una politica urbanista comunale che a nostro parere è stata particolarmente dannosa per il Centro Storico. Si tratta innanzitutto di una politica illiberale e contraddistinta da una eccessiva discrezionalità. Una politica responsabile in una grande parte della crescita patologica dei prezzi degli immobili in tutto il territorio comunale e che ha determinato numerose conseguenze negative sia per i cittadini e per gli operatori economici.

Ci limitiamo ad evidenziarne alcune:
scarsità di alloggi e di edifici per le attività produttive posti in vendita o in affitto prezzi immobiliari medi superiori ai valori riscontrabili in situazioni analoghe del Nord e del Sud Italia
sviluppo economico locale distorto dalla scarsità di quei beni immobili indispensabili per lo sviluppo di una proficua attività aziendale sia in termini di alloggi disponibili a prezzi moderati per i lavoratori dipendenti che di immobili necessari all’attività aziendale
conseguenze sociali non facili da misurare con esattezza ma ben percepite da tutti i cittadini:difficoltà per le giovani coppie a disporre di un alloggio adatto per formare una famiglia stabile, difficoltà a sviluppare iniziative imprenditoriali di dimensione piccola o medio piccola.

È ben noto che è difficile trovare nel Centro Storico un appartamento decoroso in affitto. Sono invece disponibili presso le agenzie immobiliari diversi alloggi ristrutturati i cui prezzi di compravendita sono però elevati. Alcuni esempi riferiti ad alloggi di circa settanta metri quadrati : in via Cavallotti, nelle vicinanze del teatro La Fenice, alloggi ristrutturati con prezzi tra i 3.500 Euro e i 5.000 Euro al mq comprensivo di iva , allacci e spese notarili. In via delle Caserme,nelle vicinanze del Duomo, prezzi intorno a 4.300 Euro al mq. lordo. Siamo di fronte a valori che tendono a fare uscire da Centro Storico le famiglie a reddito medio e medio-basso con figli. Questo produce una trasformazione del tessuto sociale sempre più caratterizzato da nuclei familiari formati da una persona sola,da coppie senza figli, da gruppi con reddito medio-alto, da uffici. L’impressione è che si tratti però di qualcosa di diverso:la trasformazione del Centro Storico in una sorta di città per il divertimento rigorosamente vietata alle giovani coppie con bambini, agli anziani,ai commercianti,agli artigiani, a chi dispone di un reddito modesto.

Questo aiuta a capire per quale ragione l’attuale Amministrazione Comunale di Sinistra abbia scelto di mettere a punto e forse di approvare un Piano per il Centro Storico che rischia di snaturare definitivamente il nostro Centro Storico per le seguenti ragioni:
la proposta contenuta nel recente progetto di Piano di ricostruire là dove possibile i volumi perduti dagli edifici nel Centro Storico a causa dei crolli causati dal grave terremoto del 1930 produrrebbe una operazione di ricostruzione delle parti crollate in quella occasione secondo lo stile dell’epoca. Questo significa realizzare oggi una vera e propria falsificazione estesa a numerosi edifici. Questo progetto potrebbe fare aumentare la densità all’interno del Centro Storico in maniera insopportabile per chi dovesse vivervi stabilmente. Poco sole,poco spazio, nessun parcheggio.

L’ambiente risultante da questo tipo di falsificazione rischia di risultare simile alle città del divertimento che sono sorte prima negli USA poi in alcune località europee e infine anche nei paesi emergenti. É appena il caso di ricordare il tristemente noto Venetian Hotel a Las Vegas dotato di falsi canali e false gondole oppure il Bellagio Hotel sempre a Las Vegas dotato di lago e villaggio italiano rigorosamente falsi. Questo progetto di Piano urbanistico viene proposto dall’Amministrazione Comunale di Senigallia facendo riferimento ad un vecchio modello culturale che ha prodotto quelle politiche di “tutela” e di “conservazione” applicate da oltre trentanni a molti Centri Storici italiani con risultati scarsamente soddisfacenti. Nel Centro Storico di Bologna le parti alte di molti edifici storici sono di regola abitate da utenti ad alto reddito mentre le parte residue, che ricevono poco sole e che sono dotate di scarsa ventilazione, sono abitate da studenti,immigrati e anziani poveri. L’assenza di un tessuto sociale equilibrato e diversificato ha prodotto spesso disgregazione sociale e anche microcriminalità. Il Centro Storico di Venezia rischia di perdere definitivamente la propria identità a causa della pressione eccessiva di un turismo internazionale nei cui confronti la pianificazione urbanistica delle Giunte Comunali di Sinistra si è rivelata impotente.

In questo quadro si comprendono meglio le ragioni delle scelte sbagliate attuate negli ultimi anni dall’Amministrazione Comunale in diverse parti del Centro Storico come piazza del Duca, il Foro Annonario e ultimamente l’intervento sul modesto edificio degli ex Macelli in piazza Manni trasformato nell’ennesima struttura inutile, vero monumento allo sperpero di denaro pubblico. A nostro parere l’Amministrazione Comunale dovrebbe aprirsi ad un dialogo con la città dimostrando di essere capace ad ascoltare i propri cittadini. Non trincerandosi dietro costosi e paludati eventi culturali ma avendo la capacità di aprire un dialogo con enti,associazioni,cittadini e commercianti.

Angela Di Giovanni, Ennio Giuliani, Ivano Paolini, Maurizio Perini, Giovanni Sergi
Membri del Comitato direttivo del Coordinamento di Forza Italia-Senigallia.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 18 dicembre 2007 - 3149 letture

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