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Identificato l'aggressore di Mancini in piazza del Duca

3' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
È stato identificato e denunciato il naziskin che nella notte fra il 5 e 6 ottobre in piazza del Duca aggredì e ferì con una bottiglia il portavoce del centro sociale Mezza Canaja di Senigallia, Nicola Mancini.

di Giulia Mancinelli
penelope@viveresenigallia.it


Identificato e denunciato il naziskin che aggredì Nicola Mancini in piazza del Duca. Si tratta di R.B., 38 anni, senigalliese, che gli agenti del del commissariato di polizia e della Digos di Ancona descrivono come una persona che gravitava intorno agli ambienti dell'ultradestra extraparlamentare, ma non legato a sigle particolari. R.B. era inoltre tra i sette naziskin sottoposti a perquisizione domiciliare il 23 ottobre scorso da parte della Digos, proprio a seguito dell'aggressione di Piazza Del Duca.

Di questi quattro (compreso lui) sono da ieri iscritti nel registro degli indagati per l'ipotesi riconducibile all'art. 3 terzo comma della stessa legge, la n. 654 del 1975, con l'accusa cioè di avere partecipato ad un gruppo filonazista avente come scopo la discriminazione e l'odio etnico, nazionale e razziale, punibile con una pena da 6 mesi a 4 anni.

Insieme a B.R., sotto inchiesta sono finiti anche M.L., 21 enne di Castelcolonna, e P.E., 23 anni di Fabriano, e E.P., 22 anni di Sassoferrato. Durante il blitz del 23 ottobre nelle abitazioni perquisite la Digos sequestrò svastiche, foto di Hitler, giubbotti neri con il logo delle SS con tasche interne per coltelli, slogan del Ku Kux Klan e White Power, bandiere con svastiche e magliette inneggianti ai campi di sterminio di Auschwitz. Il materiale più compromettente però fu rinvenuto nell'abitazione di E. P., l'operaio di Sassoferrato, già arrestato nel luglio scorso e sotto processo per l'aggressione ad un militante del centro sociale "Oltrefrontiera" di Pergola. Nella sua abitazione la Digos trovò infatti 45 proiettili calibro 9X21, blindati, detenuti irregolarmente, oltre che altro vario materiale eversivo.

Al ragazzo è ora accusato di avere illegalmente detenuto il munizionamento con l'aggravante di avere agevolato le attività di un gruppo filonazista avente per scopo la discriminazione e l'odio etnico, nazionale e razziale. Nell'abitazione del senigalliese B.R e in quella di Castelcolonna di M.L. gli agenti trovarono la camera da letto tappezzata di adesivi e poster inneggianti al nazismo. Ma c'è di più. Le perquisizioni della Polizia scattate a seguito dell'aggressione avvenuto in piazza Del Duca hanno prodotto ulteriori sviluppi. Il senigalliese B.R., secondo l'indagine condotta dal pm Irene Bilotta, è infatti accusato di essere anche l'autore dell'aggressione ai danni di Nicola Mancini.

Venerdì 5 ottobre infatti il noto esponente del Mezza Canaja è stato aggredito alle spalle mentre cercava di difendere una ragazza del centro sociale, infastidita da un gruppetto di ragazzi che, per abbigliamento e frasi dette, sono subito stati identificati come appartenenti a bande di nazifascisti. Mancini fu colpito alle spalle con una bottiglia di vetro e riportò undici punti di sutura e la frattura del polso. Subito ci fu una mobilitazione generale anche del mondo istituzionale con il sindaco Luana Angeloni, la giunta comunale e anche la senatrice Silvana Amati che scesero in piazza la sera seguente per manifestare contro il nazifascismo. A B.R., è stato imputato ora, oltre al capo d'accusa di partecipazione a gruppi nazifascisti finalizzata all'odio razziale, anche il reato di lesioni personali.

   

EV




Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 28 novembre 2007 - 3147 letture

In questo articolo si parla di mezza canaja, giulia mancinelli, nicola mancini

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