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Oasi di San Gaudenzio: il futuro secondo il Gsa

2' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
L’Oasi di San Gaudenzio, nel passato cava di marna cementifera, è un’area di circa 32 ettari a pochi chilometri dal centro urbano di Senigallia.

di Francesca Morici
redazione@viveresenigallia.it


Proprio all’attività di estrazione è dovuta la pecularietà della zona, ovvero l’alternarsi di zone piuttosto aride a zone umide, rappresentate da due piccoli specchi d’acqua. La cessazione dell’attività estrattiva ha consentito una progressiva rinaturalizzazione, in pochi ettari è racchiusa una notevole diversità ambientale ed animale. Il vecchio manufatto industriale presente all’interno dell’area è inoltre sito di sosta e nidificazione per alcune specie di rapaci notturni, oltre ad ospitare piccole popolazioni di chirotteri.

Senigallia è una località nota agli studiosi della flora e della fauna del Messiniano già dall’inizio del XIX secolo. Procaccini Ricci, Massalongo e Scarabelli raccolsero e studiarono molti reperti del senigalliese provenienti anche dalla cava di San Gaudenzio, reperti ora raccolti nelle collezioni custodite nel Museo Civico “G. Scarabelli” di Imola, nel Museo Geologico “G. Capellini” di Bologna e nel Museo di Storia Naturale di Firenze.

Nel 2005 la Provincia di Ancona ha istituito L’Oasi Faunistica rispondendo alle istanze avanzate per la tutela dell’area da Pro Natura Marche attraverso le federate locali: Gruppo Società ed Ambiente, Arca ed Amici della Foce del Cesano. Attualmente è in fase di definizione un piano di gestione tra l’organizzazione regionale di Pro Natura, le federate marchigiane e la Provincia di Ancona.
Vorremmo a fianco della tutela e della conservazione mettere in atto tutte le potenzialità educative dell’area, rese molto interessanti anche grazie alla facile fruizione legata alla vicinanza del centro urbano” dice Mauro Furlani vice presidente di Pro Natura nazionale.
Tuttavia proprio la vicinanza al centro abitato sembra essere un pericolo per l’esistenza stessa dell’Oasi. “Si apre ora una partita importante, l’Oasi di San Gaudenzio è compresa nella variante dell’Arceviese” - sottolinea Giorgio Sagrati presidente del Gruppo Società ed Ambiente - “un’area preziosa per la varietà di ambienti e per la biodiversità come l’Oasi di San Gaudenzio merita una grande attenzione”.

L’oasi è descritta nel volume di recente pubblicazione a cura di Walter Giuliano “Le Oasi della Federazione Nazionale Pro Natura” edito dalla Federazione Nazionale Pro Natura che illustra il sistema delle aree protette della Federazione, nata nel 1948 dal Movimento Italiano per la Protezione della Natura, aree spesso di piccole dimensioni ma di estrema importanza per la biodiversità della penisola, riferimenti privilegiati nelle politiche di conservazione della natura e nella didattica naturalistica.

   

EV




Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 17 novembre 2007 - 2820 letture

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