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Forza Italia interviene sulla riqualificazione dell'area Sacelit

5' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
Molti anni dopo la chiusura a Senigallia degli stabilimenti della Sacelit e dell’ Italcementi, l’impresa Lanari, società di costruzioni edili con sede in Ancona considerata solida sul piano finanziario ed innovativa sul piano aziendale, ha acquistato dalla cooperativa Edra Costruzioni di Senigallia, per 34 milioni di Euro più iva, l’intera area di cinquantamila metri quadrati compresa tra la foce del fiume Misa la linea ferroviaria e il mare su cui sorgevano i diversi edifici dei due stabilimenti che sono stati abbattuti pochi mesi orsono.

da coordinamento Forza Italia
e Giovanni Sergi
resp. reg. Dipartimento Urbanistica


Inutile riassumere nel dettaglio le diverse vicende che hanno portato l’Amministrazione Comunale ad approvare nel gennaio 2005 il Piano Preliminare d’Area dopo la presentazione alla cittadinanza nel 2000 del progetto di massima redatto dall’architetto spagnolo Oriol Bohigas. Il Piano Preliminare d’Area per la Sacelit-Italcementi approvato dal Consiglio Comunale prevede che solo la metà dell’area sia fabbricabile. Il restante cinquanta per cento verrà riservato ad utilizzo pubblico. Del totale della superficie edificabile il 54% dovrà essere destinata a funzioni turistiche, vale a dire funzioni ricettive ricreative culturali e commerciali,l’altro 46% a fini residenziali. È prevista anche la realizzazione di un importante albergo.

L’ipotesi che viene fatta oggi a Senigallia è che l’impresa Lanari possa completare il nuovo complesso turistico residenziale entro il 2012. Quali considerazioni si possono fare a riguardo di una vicenda così importante per Senigallia che si è sviluppata attraverso un periodo di almeno quindici anni a cui bisogna aggiungere gli altri quattro anni necessari per la sua realizzazione? Se Senigallia sarà fortunata la trasformazione dell’area Sacelit-Italcementi avrà richiesto complessivamente oltre venti anni durante i quali un’area di grandissima importanza per Senigallia è rimasta inutilizzata. Perchè si è concretizzata una perdita di valore così rilevante per l’intera comunità? Quale valutazione si può proporre per questa vicenda?

Una interessante chiave di lettura la si può trovare in una recente:"Classifica mondiale sulla competitività" realizzata da Business International .Sono stati presi in considerazione nove parametri economici,tra questi citiamo: opportunità di mercato,sistema finanziario,infrastrutture,ambiente politico etc. applicati ad 82 Paesi considerati significativi. Questa classifica, che prende in considerazione il periodo 2003-2007, vede al primo posto in termini di competitività complessiva la Danimarca,al secondo la Finlandia,al terzo Singapore,al quarto il Canada,al quinto Hong Kong,in nona posizione gli USA,etc. L'Italia è collocata in un desolante 40° posto. Il nostro Paese ha davanti a sé, in quanto paesi dotati di una maggiore competitività: la Slovacchia,la Malesia,il Portogallo,il Messico,Cipro ed altri. Sembra evidente quale sia il rapporto tra due fatti apparentemente lontani:il progetto di trasformazione urbana dell’area dimessa Sacelit-Italcementi e la classifica macroeconomica appena presentata.

É stato rilevato ripetutamente da svariati organismi di ricerca economica nazionali ed internazionali che il nostro Paese presenta dai primi anni Novanta uno sviluppo economico molto insoddisfacente. Anche le Marche,la provincia di Ancona, l’area di Senigallia hanno una evidente necessità di creare nuova ricchezza e vere occasioni di lavoro. É ben noto come lo sviluppo industriale e manifatturiero in senso lato si stia allontanando ormai da diversi anni dalle Marche seguendo percorsi di delocalizzazione verso i Paesi emergenti a causa proprio della bassa competitività complessiva del nostro ambiente produttivo. Proprio la vicenda dell’Italcementi testimonia di un’area industriale che ha iniziato la propria attività a Senigallia nel 1906 e che ha purtroppo smesso di creare profitto e posti di lavoro da oltre quindici anni. Lo stabilimento Sacelit ha interrotto la produzione nel 1983. L’ Italcementi ha fermato la sua attività produttiva all’inizio degli anni Novanta. L’Amministrazione Comunale di Sinistra che governa Senigallia da oltre quindici anni per parte sua ha gestito molto male questa vicenda.

Ha avuto la pretesa di entrare ripetutamente nel merito di un’operazione finanziaria e industriale complessa svolgendo,di fatto, il ruolo di Attore invece che quello di Ente pubblico che scrive le regole. Questo ha prodotto molte conseguenze negative. Come succede di regola nel caso di una Amministrazione Comunale di Sinistra che pretende di governare il proprio territorio e la propria economia seguendo un modello statalista che è di fatto ostile alle esigenze del mercato. Le Giunte Comunali di Sinistra che hanno governato Senigallia ininterrottamente negli ultimi quindici anni hanno invece preteso di controllare tutte le trasformazioni del territorio secondo una interpretazione burocratica ed autoritaria della legislazione urbanistica che, attraverso la ben nota tecnica delle Varianti parziali del Piano Regolatore Generale e delle continue Varianti alla diverse Normative emanate dal Comune, hanno realizzato un modello di sviluppo della città e del territorio mediocre e insoddisfacente.Che non è riuscito ad impedire la dismissione di una grande parte delle attività industriali ed artigianali presenti a Senigallia. E che non è riuscito neppure a realizzare quel turismo di qualità sempre auspicato ma attuato solo in piccola parte.

Forza Italia si augura che l’Amministrazione comunale di Senigallia trovi,anche se con quindici anni di ritardo, il percorso politico amministrativo appropriato per permettere all’imprenditore Pietro Lanari di iniziare in tempi brevi a trasformare l’area Sacelit-Italcementi in un luogo capace di creare nuova ricchezza e nuove occasioni di lavoro. L’Amministrazione comunale dispone dei numerosi strumenti forniti dalle leggi statali e regionali per sostenere con forza un’iniziativa che è stato discussa a fondo nelle sedi istituzionali e che dovrebbe ormai essere realizzata in tempi contenuti per recuperare,almeno in parte,un lungo periodo di errori e di incertezze di cui ha gran parte delle responsabilità politiche.

   

EV




Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 15 novembre 2007 - 2241 letture

In questo articolo si parla di sacelit, forza italia

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