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Si discute la caratterizzazione del sottosuolo dell’ex Sacelit-Italcementi

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Si riunirà nuovamente nella giornata di oggi, mercoledì 14 novembre, la Conferenza di Servizi istituita sulla pratica relativa al piano di caratterizzazione (investigazione) del sottosuolo in area Sacelit-Italcementi.

dal Comune di Senigallia
www.comune.senigallia.an.it
Una volta ultimata la procedura in sede tecnica, e prima dell’approvazione da parte dell’Amministrazione Comunale, il piano verrà vagliato dalla Giunta Comunale e dalla competente commissione consiliare per essere poi presentato ai cittadini interessati, alle associazioni ambientaliste, ai comitati di base sindacali e a tutti i residenti della zona.

Secondo le previsioni del piano, i campionamenti saranno eseguiti attraverso un carotaggio continuo per ridurre al minimo possibile il rilascio di fibre di amianto. Questi carotaggi verranno effettuati sui nodi delle maglie quadrate con lato di 20 metri e i punti di campionamento saranno preventivamente individuati assieme all’ARPAM. I campioni rappresentativi saranno quindi inviati, con cadenza almeno giornaliera, ai laboratori di analisi.

Nella zona sono stati individuate 13 possibili sorgenti di contaminazione da amianto: sette di queste sono ricomprese nell’area dell’ex Sacelit e sei in quella dell’ex Italcementi. Nell’ipotesi di una liberazione di fibre di amianto in atmosfera conseguente alla movimentazione del terreno durante le nuove operazioni di caratterizzazione, le forme di esposizione potrebbero derivare dall’inalazione di fibre e, nel caso della falda, da un’ingestione dell’acqua. I potenziali recettori di questi elementi inquinanti sono pertanto rappresentati esclusivamente da persone presenti nel sito o negli immediati dintorni dello stesso durante le operazioni di scavo e bonifica. A tutela dei lavoratori, e più in generale della salute pubblica, sarà predisposto un accurato piano di lavoro nel rispetto della Legge sull’amianto, e alle operazioni di caratterizzazione verrà dato corso soltanto dopo l’approvazione di tale piano da parte dell’ASUR.

Per quanto riguarda le acque sotterranee, si provvederà all’emissione di un’ordinanza per vietare l’uso della falda idrica sottostante il sito contaminato. Il monitoraggio sarà effettuato utilizzando i piezometri già esistenti, integrati da altri tre supplementari. Tutte le indagini descritte avranno impatto nullo o insignificante con le varie attività esistenti nella zona, dal momento che l’esecuzione dei sondaggi meccanici a carotaggio continuo consentirà di limitare al massimo la diffusione di polveri nell’ambiente. I materiali di risulta saranno inumiditi con acqua, raccolti in appositi cassoni a chiusura ermetica e, previo controllo, avviati a smaltimento. Le acque sotterranee derivanti dallo spurgo dei piezometri saranno accumulate in apposite cisternette chiuse e avviate a smaltimento come rifiuto liquido.