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Verdi: lascia Castriota, in consiglio entra Luca Conti

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Partito Democratico, Sclock e nuovo rimpasto in Consiglio Comunale, i Verdi si rinnovano e rilanciano i punti fondamentali del programma di governo in vista della verifica di metà mandato.

Dopo le dimissioni per ragioni di lavoro del capogruppo dei Verdi in Consiglio Comunale Alessandro Castriota, i componenti del partito di maggioranza rilanciano a chiare lettere la loro posizione fra i banchi della coalizione e ripropongono un nuova squadra in Consiglio Comunale.

Già dalla prossima assemblea infatti Roberto Curzi vestirà i panni di capogruppo e affianco a lui ci sarà la new entry Luca Conti, attuale presidente del partito. “Il nostro partito rimarrà coerente sui punti fermi del programma di governo - ha sottolineato il neo consigliere Conti - , allineandosi con la maggioranza su determinate questioni ma non perdendo di vista i progetti importanti. Ci sono quattro punti su cui oramai non è più possibile transigere: la mobilità, l'urbanistica, l'ambiente e le politiche giovanili. Abbiamo chiesto un incontro al sindaco per la prossima settimana. Riteniamo inoltre indispensabile - ha continuato Conti - accelerare nell'attuazione del programma premiato dai cittadini alle scorse elezioni. La prima cartina al tornasole su cui ci baseremo sarà il bilancio 2008”.

Ma fra le questioni scottanti che vedono i Verdi protagonisti c'è senza dubbio il caso Sclock e nonostante l'avvicendamento in Consiglio Comunale il voto contrario è confermato.
La mia posizione sul caso Sclock - ha sottolineato Luca Conti - è in linea con quella dell'intero partito, cioè contraria salvo logicamente l'introduzione di alcune novità. Quello che colpisce è invece la strumentalità con cui Rifondazione Comunista ha approfittato della posizione in giunta. Una politica bifronte che non fa bene alla città e ai cittadini, sempre più disorientati”.

Critiche a Rifondazione sono arrivate anche dall'assessore provinciale Marcello Mariani. “Sul caso Sclock i Verdi si dimostrano coerenti nel votare contro, percorrendo la linea politica di sempre. Per Rifondazione non è così. Questo dibattito ha assunto toni fin troppo accesi”.
Anche l'assessore alla mobilità e alle politiche Simone Ceresoni ha colto l'occasione per mettere i puntini sulle i: “Innanzi tutto invito la maggioranza ad appellarsi al senso di responsabilità, e in secondo luogo Rifondazione Comunista deve mettere fine a questo botta e risposta sul caso Sclock e far rientrare la discussione nelle sedi competenti”.

Insomma quello dei Verdi è un occhio vigile sul presente ma lo sguardo è rivolto al futuro.
L'imminente nascita del Partito Democratico infatti non spaventa affatto il partito ecologista, il quale dal 15 ottobre diventeranno la seconda forza della maggioranza.
Il futuro Partito Democratico che a Senigallia avrebbe tutti i numeri per governare da solo deve tenere bene a mente che gli elettori hanno votato per una coalizione composta da delle specifiche realtà politiche - ha affermato l'assessore provinciale Mariani - e che sarebbe un errore instaurare dei rapporti politici caratterizzati da un continuo braccio di ferro”.
Il partito Democratico - gli fa eco Ceresoni - deve essere un rinnovamento sul filo della continuità, e deve cercare di evitare il rischio del partito unico”.