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Arte a Scapezzano: la parola ad alcuni dei protagonisti
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A Scapezzano, la Parrocchia, il Centro Sociale, Acli e Arci si stanno attivando per la serata evento “Arte a Scapezzano” prevista per il 22 settembre per la presentazione in chiesa alle ore 18 dei quadri restaurati, serata in cui tutta la cittadinanza è invitata a partecipare e a cui ricordo verranno emesse delle cartoline e un folder marcofilo con annullo postale filatelico in numero limitato di copie, per prenotazioni è possibile contattare la Sig.ra Pegoli allo 0717919751. |
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da Monica Massi
Sarà possibile ammirare le tele dell’Immacolata circondata da angeli del 1588 di Lelio Leoncini, dell’adorazione dei Pastori e dell’adorazione dei Re Magi due tele del 1700 di incerta attribuzione nella scuola di Anastasi, l’Estasi di San Filippo del 1770 di anonimo e la Madonna con Santa Barbara e San Pietro Martire con in prospettiva la Rocca di Senigallia di anonimo e assistere al concerto, alla danza e al coro composto da musicisti e cantori di Scapezzano diretti dal maestro Ilenia Stella.Uno dei promotori dell’evento è il parroco Don Vittorio Mencucci a cui chiediamo: come è nata l’idea della serata?
“Nel restauro della Chiesa dei quadri molte persone ci hanno aiutato in vario modo, colgo l’occasione quindi, a nome di tutto il paese, per ringraziarle tutte. Il motivo credo della serata che stiamo organizzando, insieme a Centro Sociale, Acli e Arci di Scapezzano, è che servirà a far vivere alla nostra gente un’esperienza di aggregazione di solidarietà e di appartenenza ad una identità civica che ha una radice storica. La prima volta che ho parlato di quadri la gente mi ha guardato stupita esclamando: “co’ c’le do’ macchie nere?”, poi pian piano hanno cominciato a interessarsi, e ora sento dire con un pizzico d’orgoglio: “ma a Scapzan c’è la roba bella!”
E’ bene che la gente prenda coscienza del proprio patrimonio storico, che può essere anche una maggiore attenzione alla realtà del paese e per una ricostruzione dell’identità collettiva. Se la proprietà giuridica è della chiesa, il patrimonio culturale e storico che questi quadri esprimono appartiene a tutti perché tutti hanno contribuito nel costruirlo e tutti oggi vi si possono riconoscere indipendentemente dalla fede religiosa”.
Ci sono altri quadri da restaurare?
“Ci rimarrebbe il quadro che è infondo all’abside, Gesù che distribuisce la comunione agli apostoli, attribuito a Giovanni Battista Goliotti, dipinto alla fine del 1500. In secondo luogo anche il Crocifisso che troneggia sull’altare maggiore risalente all’epoca rinascimentale avrebbe bisogno di un restauro per riprendersi il suo antico splendore. Infine, forse, la cosa più interessante è l’affresco con il volto di Dio Padre in cima alla scaletta che conduce all’organo, dipinto nel 400 da una scuola umbra, che è l’affresco più antico della città di Senigallia. E’ possibile strapparlo dal muro e metterlo su un pannello. Questi tre lavori non andranno a lungo in quanto la Soprintendenza per il Patrimonio artistico ci ha promesso un suo intervento. Quando tutte queste opere saranno sistemate il turismo a Scapezzano troverà il suo gioiello nella Chiesa parrocchiale”.
Una occasione quindi per prendere coscienza del patrimonio culturale artistico che è da tutelare restaurare e valorizzare di cui il direttore storico dell’arte della Soprintendenza di Urbino, Dr Gabriele Barucca, ci spiega che le opere oggetto della serata, “tre dipinti appartenenti alla Chiesa Parrocchiale di Scapezzano, sono state restaurate dalla Dott.ssa Silva Cuzzolin, a cura del Parroco don Vittorio Mencucci e della Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico delle Marche di Urbino, appartenenti alla chiesa parrocchiale di Scapezzano. Il primo dipinto raffigura l’Immacolata Concezione, San Giovanni Evangelista e il profeta David. La tela reca la firma del pittore e la data di esecuzione: LELIUS LEONCINUS DE ROCCA CONTRATA PINXIT MDLXXXVIII. Si tratta dunque di un’opera del pittore Lelio Leoncini, nato intorno al 1548 ad Arcevia (anticamente Rocca Contrada), discendente da una nobile famiglia del luogo, morto sempre ad Arcevia il 22 febbraio 1619. Il Leoncini fu allievo e collaboratore di Ercole Ramazzani, altro importante pittore arceviese, di cui si conservano ancora numerose opere. La tela di Scapezzano, datata 1588, rappresenta invece una delle poche opere superstiti del Leoncini, pittore che rappresenta, sulla scia del suo maestro, la corrente del manierismo tosco-romano diffuso ampiamente nel territorio marchigiano nella seconda metà del Cinquecento. Le altre due tele restaurate e conservate nella Chiesa di Scapezzano rappresentano rispettivamente l’Adorazione dei pastori e l’Adorazione dei Magi e costituiscono repliche di analoghi dipinti, conservati nella chiesa della Croce di Senigallia. Si tratta di opere della tarda attività del pittore Giovanni Anastasi, nato a Senigallia il 17 marzo 1653 e morto a Macerata nel marzo del 1704, protagonista della pittura tardo barocca locale di matrice bolognese”.
Gilberto Volpini autore del libro “Scapezzano storia di una comunità” ci racconta della storia della chiesa che secondo valenti storici senigalliesi mon. Alberto Polverari e mons. Angelo Maencucci, l’abitato e la costruzione primitiva di Scapezzano si fanno risalire intorno all’anno mille d.C ; il primo documento scritto in cui si cita la Chiesa di S. Giovanni Battista di Scapezzano è datato 1196 e si trova nel codice di San Gaudenzio.
Storia, tradizione e curiosità quindi svelati da esperti nella serata evento “Arte a Scapezzano” con le prestigiose tele restaurate sullo sfondo e la bella musica da cornice. Monica Massi

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