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Istituto Comprensivo Senigallia Nord: un dialogo istituzionale fallito

5' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
Ebbene sì, la classe IV di Cesano, voluta “fortemente” dai genitori ci sarà, perché le forti pressioni, anche politiche, valgono più di ogni regola scritta e stabilita per il bene comune.

da Stefano Pioppi
genitore


Non sono state sufficienti né la decisione del Ministero della Pubblica Istruzione (da febbraio la classe IV era stata soppressa), né la delibera del Collegio dei Docenti sull’impossibilità di creare e mantenere classi non previste dal prospetto dell’organico (le cosiddette classi fantasma) e nemmeno la decisione dell’Ufficio Scolastico Provinciale di non concedere né la IV classe a Cesano né lo sdoppiamento della I classe a Cesanella. Probabilmente, trasferendo questa situazione in altre realtà non ci sarebbe stato neanche lo spazio per una replica.

Le pressioni non sono una brutta invenzione di alcuni genitori ma sono scritte in una lettera formale inviata all’Ufficio Scolastico Provinciale datata 2 luglio 2007 dove il dirigente scolastico Giancarlo Santini comunica il trasferimento previo nulla osta di due iscritti dal plesso di Cesanella al plesso di Cesano (la IV appunto) a seguito … “delle pressioni esercitate dalle famiglie” si legge nella lettera. Tali pressioni sono state sostenute fortemente anche da vari politici locali ai quali non è interessato il bene comune, ma quello di pochi “eletti”; lo stesso percorso era stato già intrapreso anche per la nascita della classe I di Scapezzano.

Nella circolare ministeriale 51/07 sull’adeguamento degli organici, si afferma che i trasferimenti degli alunni possono essere concessi in presenza di situazioni particolari opportunamente motivate, ma in questo caso possono essere le pressioni dei genitori e dei politici a valere come motivazione? E poi che senso ha spostare due unità in una classe che di fatto non esiste? Perché si debbono spostare iscritti per salvare le classi, considerando così il bambino non come un soggetto da educare, ma oggetto da manovrare per gli interessi di pochi? Ci si rende conto subito che siamo di fronte ad un paradosso nel quale la logica non ha decisamente spazio.

L’aspetto ancora più grave, che decreta il fallimento dei ruoli istituzionali e delle decisioni prese attraverso un dibattito democratico, è che in tutta questa vicenda vi è una versione ufficiale dove non c’è né la classe di Cesano né le due classi prime a Cesanella e una ufficiosa dove ci sarà la classe fantasma di Cesano accorpata ogni tanto alla quinta (anch’essa non autorizzata) e una prima alla Cesanella con 26 alunni (28 una settimana fa) con lo sdoppiamento per alcune ore. Il tutto senza considerare che le classi del plesso di Puccini sia a tempo prolungato (ben 27 iscritti) sia a tempo normale sono piene e bisognose di quelle compresenze che però dovranno confluire su quelle classi non autorizzate che nei fatti esistono eccome!

Nella riunione dello scorso 4 settembre il dirigente Santini ha confermato l’assegnazione da parte del dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di un insegnante in più in organico che formalmente è per tutto l’Istituto Comprensivo, ma concretamente servirà ad accontentare la classe di Cesano per la quale è arrivata la decisione “dall’alto”. Inoltre l’assessore ai Servizi Sociali Volpini ha ammesso che la politica deve tornare a pensare alla distribuzione delle risorse economiche (sistemazione dei plessi, arredi, servizio di trasporti e mense) e non ad influenzare le decisioni che spettano ai dirigenti scolastici ed agli uffici preposti.

Ai genitori di Cesano quella sera è stato chiesto il rispetto delle decisioni già prese nelle diverse sedi istituzionali ma soprattutto di non guardare esclusivamente ai propri bisogni ma a quelli dell’intero Istituto Comprensivo pensando al bene di tutti i bambini. In quella sede nessuna risposta è arrivata ma solo il silenzio perché probabilmente il risultato è stato incassato e non potevano esserci repliche convincenti…ma a che prezzo? Ora perplessi per come inizierà l’anno scolastico ci chiediamo quale credibilità possiamo avere come adulti agli occhi dei nostri figli se avvalliamo situazioni di privilegio dove non c’è regola che tenga ma solo la prevaricazione e l’autodifesa a tutti i costi. A conferma di tutto ciò in una lettera consegnata ai genitori la sera dell’assemblea si affermava che “questa situazione è valida solo per l’anno in corso e non c’è alcuna garanzia che possa essere confermata per il prossimo anno”. In sostanza viene detto…”per questa volta passi, ma il prossimo anno …”

Il prossimo anno lo scenario sarà quello degli anni passati e dunque sempre lo stesso, classi sovraffollate a Cesanella e Puccini, la V di Cesano che chiederà di esistere anche se con numeri esigui, Scapezzano con classi che secondo il linguaggio della finanziaria vengono definite a bassa tenuta, docenti non ascoltati ed umiliati nel loro lavoro e genitori (la maggioranza) che si chiedono il perché di decisioni oltre le regole. Avremmo preferito come genitori vedere un altro finale per nostra figlia ed è per questo che l’abbiamo iscritta in un altro istituto comprensivo, sostenendo maggiori costi in termini di tempo e di comodità, privilegiando il processo di apprendimento in una classe meno numerosa. Non si può ogni anno assistere a tali situazioni e nel contempo non poter fare niente.

Ci auguriamo che tutta questa vicenda non crei ulteriori lacerazioni in quella base sociale che come sappiamo è fondamentale affinchè il vertice possa sostenersi e governare; ci sembra però che alcune azioni intraprese siano ricollegabili a delle riflessioni di orwelliana memoria dove ..tutti gli animali sono uguali ma alcuni animali sono più uguali degli altri.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 13 settembre 2007 - 3728 letture

In questo articolo si parla di scuola, genitori

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