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Corinaldo: Enrique Garcia parlerà di miracoli del caffè Guatemalteco

5' di lettura 30/11/-0001 -
Mercoledì 12 Settembre, alle 19 presso la sala grande del Palazzo Municipale Enrique Garcia, presidente della cooperativa guatemalteca, presenterà il “progetto El Bosque”.
Alle 20,30 si terrà una grande cena aperta alla comunità.

dalla Bottega del Mondo di Corinaldo


Il commercio equo e solidale è un approccio alternativo al commercio convenzionale; esso promuove giustizia sociale ed economica, sviluppo sostenibile, rispetto per le persone e per l’ambiente, attraverso il commercio con alcuni produttori del Sud del Mondo o di Paesi economicamente meno sviluppati.

Un commercio che si basa su una relazione paritaria tra i soggetti coinvolti, che opera cercando di rafforzare le organizzazioni di produttori, pagando un prezzo migliore ed assicurando continuità nelle relazioni commerciali, e creando consapevolezza dei consumatori affinché possano esercitare il proprio potere di acquisto in maniera positiva.

Nelle Marche opera la cooperativa sociale Mondo Solidale, che tramite le 14 “botteghe del mondo” sparse nelle principali città marchigiane, attua il commercio equo e solidale. Uno dei progetti che la stessa ha messo in piedi vede l’importazione di caffè da una paese (El Bosque) del Guatemala, e la sua commercializzazione in Italia. E’ un rapporto diretto, concreto, che consente di identificare i “volti” delle persone a cui questa attività di commercio equo e solidale rende un beneficio.

Uno di questo “volti” sarà possibile incontrarlo direttamente a Corinaldo mercoledì 12 settembre 2007 alla sala grande del Palazzo Municipale, (ore 19.00 presentazione del “progetto El Bosque”, ore 20,30 cena insieme aperta alla comunità) in quanto Enrique Garcia (Presidente della cooperativa che si è costituita in questo paese guatemalteco per gestire la vendita del caffè) ha accettato di passare in Italia alcuni giorni per incontrare le persone (operatori della cooperativa e consumatori) che garantiscono un reddito più sicuro che in passato alla loro piccola comunità.

Sarà quindi una occasione importante per incontrare un volto a cui è indirizzato l’obiettivo del commercio equo, per fargli delle domande e conoscere meglio le aspettative e le condizioni di vita di coloro che, possiamo dirlo, dipendono anche dal nostro lavoro e dalla nostra consapevolezza.

El Bosque è un piccolo villaggio situato in una vasta zona boschiva a 1500 metri di altitudine, nel municipio di Santa Cruz Naranjo, a sud di Città del Guatemala ed è abitato da un ristretto numero di famiglie che vive coltivando piccoli appezzamenti di terreno solitamente inferiori ad un ettaro.

La relazione tra la comunità di El Bosque e Mondo Solidale è iniziata nel 2003 quando la crisi internazionale nel prezzo del caffè degli anni precedenti aveva portato ad un crollo dei prezzi stessi che, unita alla già precaria situazione dei piccoli coltivatori, aveva colpito duramente gli abitanti di El Bosque che si sono trovati sul punto di abbandonare la coltivazione del caffè e a perdere, dunque, la loro principale fonte di reddito.

In questi primo periodo di collaborazione nel quale sono state effettuate 3 importazioni di caffè passando dai 10.000 kg del 2003 ai 32.000 del 2005 la comunità di El Bosque: 1) ha costituito una cooperativa “La Nueva Esperanza”; 2) ha ottenuto l’iscrizione ad Anacafè che permette loro di esportare caffè; 3) ha acquistato una macchina per la lavorazione del caffè pergamino; 4) ha elaborato un progetto per la costruzione di un beneficio con centro sanitario annesso. Quest’ultimo progetto, del valore di 60.000 dollari, è stato recentemente finanziato da Mondo Solidale attraverso i prestiti del Microcredito.

Il rapporto diretto, con i produttori del Sud del Mondo, sono anche un modo per imparare concretamente origine e genesi di uno dei prodotti che abitualmente sono sulle nostre tavole, ma di cui né noi, né i nostri figli, sanno praticamente nulla.

Infatti non tutti sanno che: la pianta del caffè è un arbusto appartenente alla famiglia delle rubiacee che raggruppa ben 4500 varietà tra cui 60 specie appartenenti al genere coffea ma di cui solo 4 hanno un posto di rilievo nel commercio dei chicchi di caffè: la Coffea arabica, la Coffea Robusta, la Coffea Liberica e la Coffea Excelsa. La maturazione del caffè dura da sei a undici mesi e la stagione della fioritura e del raccolto dipende in sostanza dal clima e dal terreno. I frutti sono inizialmente verdi e man mano che procede la maturazione assumono un coloro rosso via via più acceso che li fa assomigliare alle ciliegie. Immersi nella polpa dei frutti si trovano i chicchi che sono a loro volta ricoperti da una pellicola chiamata pergamino.

La varietà arabica è la più pregiata, la più diffusa nonché la più delicata. Il caffè El Bosque è costituito al 100% da questa varietà. Il colore caratteristico del chicco è il verde rame. Le piante di arabica prosperano in terreni dotati di minerali, specie quelli di origine vulcanica, situati oltre i 600 metri di altezza. Il clima ideale deve aggirarsi intorno alla temperatura media di 20 °C. Ha un basso tenore di caffeina che va dall’1,1% all’1,7% e produce poca schiuma.

Coltivato tradizionalmente, torrefatto artigianalmente. La cura avuta nella coltivazione e nella lavorazione del caffè viene mantenuta anche nella fase di tostatura fatta artigianalmente rispettando i tempi necessari e scegliendo la giusta temperatura per preservare al meglio le caratteristiche organolettiche degli oltre 600 componenti naturali di un chicco caffè. Usciti dalla tostatrice i chicchi vengono raffreddati ad aria in una vasca per 5/6 minuti in modo lento e graduale a differenza del metodo di raffreddamento ad acqua che ha tempi decisamente più rapidi ma non consente al chicco di mantenere intatte tutte le sue caratteristiche






Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 10 settembre 2007 - 2795 letture

In questo articolo si parla di enogastronomia, volontariato, commercio equo e solidale, corinaldo





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