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Un pensiero per Hans Ruesch

2' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
E' scomparso qualche giorno fa in svizzera il ferrarista Hans Ruesch, antesignano dell’ecologismo e dell’animalismo che si schiantò a Senigallia e si rialzò.

da Marcello Mariani
Assessore all’Ambiente della Provincia di Ancona


Uomini e donne attraversano la scena della vita, fanno la riverenza e, finita la rappresentazione, se ne vanno lasciando dietro sé una leggera scia. Dovremmo ricordarli a uno a uno, come il battito di un’ala di farfalla all’altro capo del mondo.
Non possiamo farlo; ma delle tre vite che Hans Ruesch ha attraversato, almeno due mi vengono a cercare insieme con la notizia della sua morte, avvenuta a Lugano qualche giorno fa.

Per me che sono nato a Senigallia, ma troppo giovane per averla conosciuta di persona, la prima è quella che si conclude a Senigallia il 9 agosto 1953 quando, dopo più di cento competizioni e più di un quarto vinte, va a schiantarsi con la sua Ferrari e ne riporta ferite così gravi da convincerlo a far basta con le corse. La seconda, che è quella dello scrittore consacrato, non appartiene a me più di quanto non appartenga alla letteratura intera, specialmente per “Il paese delle ombre lunghe”, successo letterario mondiale e inimitabile report sulla vita degli esquimesi.

La terza è certamente una lezione verso la quale ogni ecologista ha un debito formativo: la stagione in cui, con “Imperatrice nuda” del 1976, generosamente Ruesch si butta a capofitto nella battaglia per smascherare i falsi scopi dell’industria farmaceutica attraverso la critica, pionieristica in quegli anni, ma fierissima e documentata, della vivisezione.

Ed è per queste ragioni che, come assessore all’ambiente e alla tutela degli animali della Provincia di Ancona, e come senigalliese, vorrei segnalarlo al ricordo dei concittadini e degli abitanti di questi luoghi come uomo che per più di una ragione ci appartiene.
Così come ogni luogo dovrebbe mantenere un suo sacrario di persone illustri che l’anno visitato o almeno un suo libro onorevole di amici, Hans Ruesch dovrebbe essere presente in tanti luoghi che ha voluto conoscere, mai solo passante, ma testimone autentico di umanità. Senigallia è per lui un passaggio occasionale e nemmeno fortunato; ma la “fraternità degli animali” è casa sua, una patria stabile, di cui Hans Ruesch non è solo cittadino, ma anche fondatore.

   

EV




Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 06 settembre 2007 - 3565 letture

In questo articolo si parla di marcello mariani

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