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Fiera di Sant'Agostino: in calo i visitatori, razzismo tra i banchi

1' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
Sta per calare il sipario sulla Fiera di Sant'Agostino, tradizionale appuntamento di fine estate, che chiuderà ufficialmente i battenti tra luci e ombre.

di Giulia Mancinelli
penelope@viveresenigallia.it


Oltre al calo di visitatori rispetto allo scorso anno, facilmente constatabile dall'affollamento registratosi in questi giorni solo nelle ore di punta, tra le 19 e il dopo cena e su cui ha influito lo svolgimento della fiera durante giorni feriali, tra le bancarelle spunta anche il commercio “razzista”. Tra i numerosi banchi che espongono abbigliamento, maglieria, scarpe e anche prodotti enogastronomici, sono spuntati a sorpresa anche cartelli a caratteri cubitali con le scritte “Solo prodotti made in Italy”. E fin qui nulla di strano. Anzi. I numerosi ambulanti mostrano sempre di più la propensione a promuovere il marchio di “casa”.

Di cattivo gusto e anche un po' razzista sono apparse però a molti visitatori le scritte aggiuntive “No Cina” proprio quanto il vicino di bancarella era uno con gli occhi a mandorla. A infastidire i visitatori è stato il fatto che un cartello che denigrava i prodotti stranieri non avrebbe mai riportato, ad esempio, la scritta “No Francia” o “No Inghilterra”. Insomma, per i clienti della Fiera di Sant'Agostino è bene valorizzare il made in Italy ma senza denigrare il lavoro altrui. Ai visitatori la facoltà di scegliere i prodotti che ritiene migliori.








Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 30 agosto 2007 - 4533 letture

In questo articolo si parla di giulia mancinelli, fiera sant'agostino





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