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Mezza Canaja: l'aggressione dei fascisti non è un gesto isolato

4' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
La sera di sabato scorso, 24 agosto, mentre la città era travolta dal gran finale del Summer Jamboree, il CSOA Mezza Canaja ha respinto in maniera radicale e decisa un’aggressione fascista premeditata.

dal Mezza Canaja


I fatti sono estremamente chiari. Verso le ore 22 alcuni loschi individui si posizionano di fronte al centro sociale in attesa dell’inizio della serata reggae, che avrebbe avuto luogo di lì a poco.

Un’ora dopo -verso le 23- all’apertura del centro sociale, sfruttando l’ancora scarsa affluenza di persone, 5 soggetti si scagliano con foga inaudita verso l’ingresso e iniziano ad aggredire tutti quelli che si trovano sulla loro strada: i cinque sono armati di tirapugni e –fatto ancor più grave, ma purtroppo sempre più comune –di coltelli! La tipologia dell’aggressione, agita con la chiara volontà di ferire e poi fuggire, corrisponde tipicamente all’atto vile di una squadraccia fascista.

Soltanto il tempestivo e determinato intervento delle compagne e dei compagni che in quel momento stavano gestendo il centro riesce a mettere in fuga gli aggressori ed evitare danni peggiori. Purtroppo un ragazzo, che aspettava l’inizio della festa, nella confusione viene ferito non gravemente con una coltellata nei glutei, medicata ufficialmente con quattro punti di sutura.

Disgraziatamente episodi simili stanno diventando sempre più frequenti. Questo perché, a livello nazionale, stiamo assistendo a una rinascita di movimenti organizzati di estrema destra che agiscono in maniera sempre più libera e ogni volta più violenta come conseguenza di una gestione politica basata sul “teorema degli opposti estremismi”, che equipara collettivi, comunità ribelli e centri sociali ai gruppi neofascisti, dichiarati semplicemente portatori di un’opinione di destra radicale. Questa teoria appartiene a chi, per stupidità o mala fede, paragona azioni politiche basate su una determinata e giusta opposizione di piazza ad agguati con armi mortali contro persone inermi. E i risultati di questa gestione politica, per citare solo gli ultimi, sono: l’assassinio di una ragazzo a Focene, località del litorale romano, un anno fa all’uscita da una dance-hall reggae (strana analogia, eh?), qualche mese fa a Rimini l’incendio doloso di due auto fuori dal Laboratorio Occupato Paz, i fatti accaduti quest’estate a Villa Ada, dove un centinaio di naziskin si è presentato a un concerto della Banda Bassotti causando vari ferimenti da arma da taglio. Ultimo, in ordine cronologico, l’aggressione ai danni di un ragazzo durante la festa dell’uva a Pergola conclusasi con l’accoltellamento ai polmoni del malcapitato.

Ma anche a livello cittadino le cose non vanno meglio. Infatti nonostante la cacciata di Forza Nuova un anno fa dalla Rotonda, un’importante piazza del centro storico di Senigallia, Piazza del Duca, è divenuto il luogo di ritrovo di uno sparuto gruppo di naziskin che, nella totale impunità, aggredisce sempre più frequentemente individui colpevoli solo di avere magliette non consone ai loro spregevoli gusti oppure capelli troppo lunghi. Infine c’era da aspettarsi una tale aggressione a Senigallia, a causa del Summer Jamboree: senza voler attaccare direttamente il festival, è un fatto ormai assodato che durante questi giorni la città sia invasa da celtiche, svastiche, e fascisti pronti a colpire. Durante i giorni dei festival aggressioni a bassa intensità si sono ripetute tutti i giorni in centro, nei paraggi della Rocca, fino all’escalation finale di sabato. Quello che chiediamo perciò è: perché le istituzioni, i partiti e gli organizzatori accettano questi avvenimenti? È forse per il fatto che si preferisce tacerli pur di continuare a sfruttare questa miniera d’oro per le casse cittadine? Oppure perché non si è in grado di garantire una governabilità dell’evento? Perchè le persone aggredite invece di rivolgersi alle autorità preposte, chiedono aiuto a noi?

In ogni caso è inaccettabile che il Summer Jamboree continui a svolgersi secondo queste condizioni. Non certo perché il Mezza Canaja è in pericolo; infatti gli aggressori sono stati respinti, chi voleva impaurirci è fuggito a gambe levate e chi voleva causarci ferite si sta ancora leccando le proprie. Il pericolo è piuttosto per i cittadini e per gli stessi partecipanti al festival che sono costretti a temere per la propria libertà ed incolumità. Auspichiamo che le istituzioni e gli organizzatori trovino una soluzione a tali problemi, che impediscano a questi neofascisti di scorrazzare liberamente e impunemente per la città durante i giorni del Summer Jamboree; siamo pronti e aperti a un dibattito pubblico, ma vogliamo che gli organizzatori, le istituzioni e soprattutto il sindaco si esprimano chiaramente e pubblicamente al riguardo. Se ciò non avverrà – se il sindaco non si esprimerà e non saranno cercate opportune soluzioni – saremo costretti a organizzare il Plage Sauvage in concomitanza al Summer Jamboree, con un tema preciso: l’Antifascismo militante!





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 29 agosto 2007 - 3330 letture

In questo articolo si parla di mezza canaja





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