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Paradisi: le famiglie dei no glabal paghino i danni alla città

2' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
Dopo gli ultimi deliri delle frange giovanili di estrema sinistra che possono permettersi impunemente il lusso di imbrattare la città senza pagarne il fio, è ora che l’Amministrazione comunale bussi alla porta dei papà di questi giovanotti. E al loro portafogli.

da Roberto Paradisi
consigliere comunale Liberi Per Senigallia


Perché è ora passata di scrivere a chiare lettere che la città è stanca di accumulare debiti per far giocare alla politica estremista questi signorini. Non parlo solo dei danni arrecati nei muri di tutta la città (ripulire i muri – l’assessore Ceresoni lo spieghi ai suoi protetti – costa!), ma alla penale che il Comune di Senigallia, per non aver rispettato il contratto di comodato relativo alle ex colonie dell’Enel, dovrà versare alla ditta proprietaria. Si tratta di un cifra che, ad oggi, supera i 49.500 euro.

I locali sul lungomare Da Vinci infatti dovevano essere riconsegnati alla proprietà il 30 settembre scorso. Il che significa che, da quasi un anno, le ex colonie sono occupate abusivamente e con la tolleranza piena dell’Amministrazione comunale. Voglio inoltre ricordare che gli occupanti dello stabile non solo non hanno mai sottoscritto, a loro volta, il contratto di comodato predisposto dal Comune, ma, appoggiati dall’assessore Ceresoni (che bacchetta i cittadini per bene che protestano per le antenne illegittime salvo giustificare ogni azione dei suoi amici no gobal), non hanno nemmeno sottoscritto la fideiussione bancaria richiesta a garanzia della penale che il Comune dovrà versare per la mancata consegna nei tempi prestabiliti (30 settembre 2006) dell’immobile occupato.

Dunque ritengo sia necessario, giusto e legittimo chiedere che le famiglie di questi ragazzi che giocano alla politica zapatista mettano mano al portafogli e riparino i danni cagionati alla città dai loro figli. Lo devono anche per rispetto nei confronti di quelle famiglie (e sono la stragrande maggioranza delle famiglie senigalliesi) che hanno educato i propri figli a un senso civico diverso e ad una cultura della legalità che è e resta irrinunciabile. Il tempo dei giochi deve finire. Ognuno, in questa città, si assuma le proprie responsabilità.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 23 agosto 2007 - 3225 letture

In questo articolo si parla di roberto paradisi, mezza canaja





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