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Giochi Senza Barriere: 25 anni di divertimento

2' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
Era il 1972 quando l'allora viceparroco del Portone don Giuseppe Bartera diede il via alle "Portoniadi", dei giochi sulla scia delle Olimpiadi. 25 anni fa, nel 1982 i giovani della parrocchia decisero di diminuire la dose di agonismo ed aumentare quella di divertimento e di aprire i giochi ai bambini delle altre parrocchie. Nascevano i Giochi Senza Barriere.

di Michele Pinto
michele@vivere.marche.it


Sono passati 25 anni e tra i 256 ragazzi che partecipano ci sono anche i figli degli animatori della prima edizione, ma l'entusiasmo, la voglia di divertirsi e di crescere insieme sono gli stessi di allora.
Così come sono rimasti invariati la piscina, contenente 50.000 litri di acqua su cui sono basati moltissimi giochi, come quello in cui i ragazzi vengono trasportati, in maniera piuttosto precaria sulla piscina con una carrucola, ed il piano inclinato saponato, teatro di altri giochi memorabili.

Quest'anno il tema scelto dai responsabili, in un'affollatissima riunione all'inizio dell'estate dove oltre 100 animatori hanno votato democraticamente, è Il giro del Mondo in 80 giorni e l'argomento, come ogni anno, verrà legato ai temi formativi del viaggio e del rispetto per le altre culture.

Sono oltre 170 gli animatori che seguiranno i 256 ragazzi, 16 per ognuna delle 16 squadre. Possono partecipare i ragazzi dalla seconda elementare alla seconda media. Dalla terza media in poi si può già diventare animatori, in modo che la festa dei Giochi Senza Barriere possa coinvolgere davvero tutti.

Quest'anno oltre alla festa è stata organizzata anche una mostra per raccontare i 25 anni di storia dei Giochi.
Ci saranno le magliette di tutte e 25 le edizioni, le istruzioni che vengono date ai responsabili delle squadre, scritte 25 anni fa a mano, poi a macchina ed oggi al PC, le locandine e tanto altro.

Ma i vulcanici ragazzi del Portone non si fermano qui, c'è anche un progetto di solidarietà con la Tanzania nato grazie all'amicizia con Padre Peter che due anni fa ha visitato la parrocchia ed ora vive a Lowerere, dove per procurarsi l'acqua è necessario percorrere, a piedi 17km. Ed altri 17 per tornare.
L'acqua è alla base del divertimento dei giochi senza barriere così la quota di iscrizione è stata portata da 8 a 10€. 2€ serviranno per contribuire alla realizzazione di un pozzo del costo di 23.000$.

"I protagonisti dei Giochi Senza Barriere - spiega don Francesco Savini, viceparroco del Portone - sono i ragazzi che passano l'estate a lavorare e preparare, oltre che decidere, organizzare e divertirsi, per questa grande festa".

I giochi inizieranno questa sera alle 21 e dureranno 3 giorni.






Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 22 agosto 2007 - 3447 letture

In questo articolo si parla di michele pinto, parrocchia del portone, giuseppe bartera, francesco savini





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