L'analisi della Margherita sul piano sanitario regionale

Tre gli obiettivi che Partito e Circolo si erano posti nel proporre ai cittadini e agli operatori del “comparto salute” una occasione per affrontare le tematiche poste dal nuovo Piano Sanitario Regionale: |
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da Tarcisio Torreggiani - Antonio Ugolini
Circolo La Margherita
Circolo La Margherita
- La filosofia politica assunta a base del Piano stesso per affrontare al meglio, nel prossimo futuro, la gestione dei bisogni delle persone;
- Gli obbiettivi che il nuovo Piano Sanitario Regionale si pone in forza del soddisfacimento dei bisogni delle persone;
- Il percorso o i percorsi da attivare per il raggiungimento degli obiettivi sulla base delle risorse umane ed economiche disponibili ivi compreso il recupero della mobilità passiva;
Ampio e motivato il consenso dichiarato e riscontrato nei numerosi interventi: una proposta che parte dalla lettura dei bisogni della popolazione per dare risposte di qualità per il miglior impiego delle risorse professionali e tecnologiche al fine di creare le condizioni operative per superare le “concorrenze tra ASL” e approdare a un sistema fondato sulla cooperazione tra le diverse strutture sanitarie “chiamate a specializzarsi anziché ripetersi”, per assicurare al cittadino le più alte professionalità all’interno della cosiddetta “area Vasta” e in ambito regionale.
Questa nuova impostazione deve condurre alla drastica riduzione della mobilità passiva; alla ulteriore qualificazione delle professionalità e dei ruoli delle strutture sia di rete che di polo.
Per l’Assessore Mezzolani, un Piano che parte dalla analisi dei bisogni riscontrati sul territorio non è un punto di arrivo, bensì uno strumento con cui governare il cambiamento. Un Piano che rispetto al precedente si pone l’obbiettivo di razionalizzare anziché razionare le risorse. Un Piano che per superare dannose concorrenze tra ASL e tra professionisti fissa l’obbiettivo della collaborazione e informazione professionale. Un Piano che, ribaltando la precedente impostazione, privilegia la qualità e la semplicità di erogazione dei servizi rispetto alla sovrastante organizzazione territoriale che tante “battaglie” di retroguardia aveva generato.
Un Piano che confermando i principi della universalità e della solidarietà, ne intende dare attuazione praticando giustizia e equa possibilità di accesso a tutti i servizi, ivi compresa l’emergenza e il pronto soccorso su tutto il territorio regionale: sotto questo profilo va sicuramente valutata la possibile collaborazione dei Medici di Famiglia e delle stesse farmacie.
Un Piano che si fonda su questi principi e si pone questi obiettivi non può conoscere fasi dilatorie per interessi politici di parte, per cui i tempi di avvio dei prefigurati percorsi dovranno essere brevi poiché “c’è l’esigenza di dare certezze agli operatori e ai cittadini” che non possono e non devono attendere il “consumo” di strumentali interessi politici.
E non poteva mancare un’attenzione alla “sanità privata”: “In questo quadro operativo e direzionale il privato è considerato un collaboratore del Servizio Sanitario Regionale ed è chiamato a fare ciò che serve al Sistema e non ciò che vuole”.
Questa, in sintesi, la filosofia, le linee operative e gli obiettivi di Piano pienamente condivisi dal folto e qualificato uditorio. Ora sta al Consiglio regionale varare lo strumento e agli operatori dargli attuazione a cominciare dal decisivo passaggio “dalla concorrenza alla cooperazione” su area vasta.
Nella circostanza non poteva mancare il riferimento locale e vi ha provveduto il Direttore Maurizio Bevilacqua: La Zona Territoriale 4 di Senigallia appare del tutto in sintonia con il resto della Regione Marche sia per le comuni problematiche, ma soprattutto nello sforzo di completamento del percorso iniziato con la costituzione della ASUR unica regionale per il raggiungimento di quei valori e principi di equità, omogeneità e qualità del servizio sanitario.
Le evidenti criticità di risorse, forse più umane che economiche, non possono rallentare il percorso di raggiungimento di quegli standard di qualità del servizio che un territorio ed un presidio ospedaliero di rete necessitano in una sanità moderna. La stessa politica sanitaria di area vasta deve esaltare le sinergie e le opportunità per il paziente, rendendo così possibili scelte di qualità in un’ottica di “collaborazione e razionalizzazione” e non di “concorrenza e razionamento”.
Il PSR elaborato rappresenta lo strumento più appropriato ed utile per il conseguimento di queste strategie.

Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 02 luglio 2007 - 2053 letture
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