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Ostra Vetere: dove praticare sport all'aperto?

3' di lettura 30/11/-0001 -
Gent.mo Sig. Sindaco, gent.mo Assessore allo Sport, nei giorni scorsi mi trovavo a percorrere, in sella alla mia bici, via S. Giovanni, nei presi degli impianti sportivi.
Mi sono fermato a riprender fiato, osservando malinconicamente l’ex pista polivalente trasformata in parcheggio, e sono stato avvicinato da tre ragazzini sui 10-12 anni dall’aria abbastanza mesta.

da David Fiacchini


Il più alto dei tre, che aveva una palla sottobraccio, mi dice: "scusa, ma tu non sei uno della squadra di pallavolo?". Alla mia risposta affermativa mi chiede, con tono allarmato: "Ma dove si può giocare liberamente a pallavolo all’aperto? O anche a pallacanestro? Qui ci sono le auto parcheggiate, il campetto di calcetto è chiuso e nell’altro non ci sono né i canestri, né la rete da pallavolo…".

Di fronte a quei tre ragazzini mi sono sentito in chiara e sincera difficoltà: non sono riuscito a rispondere alla loro legittima domanda, ho trovato solo qualche parola di circostanza e poco altro (il comune sta lavorando per un nuovo campetto, in estate organizzeremo un torneo per voi ragazzi,…). Tornando a casa, poi, mi sono vergognato con me stesso perché pur essendo uno sportivo che pratica la pallavolo “comodamente” in palestra, in questi ultimi anni non mi sono più interessato alla situazione degli spazi per lo sport che il nostro paese offre ai giovani.

Quando avevo l’età di quei ragazzini (e forse qualche anno in più) di aree all’aperto dove praticare liberamente sport come pallavolo e pallacanestro ad Ostra Vetere c’erano, grazie anche alla sensibilità/disponibilità di alcune persone.
Interminabili partitelle si organizzavano in uno spiazzo nei pressi del santuario di S. Pasquale, altre sul rettangolo di cemento poco fuori l’oratorio e altre ancora nel campetto di calcetto della parrocchia di Pongelli. Ma, soprattutto, si utilizzava la nuovissima (all’epoca) pista polivalente di contrada S. Giovanni.

Già, a quei tempi la nostra “pista”, che colorava quotidianamente i palloni e le scarpe di rosso, ci sembrava bellissima semplicemente per il fatto che si trattava di uno spazio nuovo, fatto anche e soprattutto per noi ragazzi, in libera gestione nelle ore diurne. Quando si era in troppi si faceva a turno cercando di rispettare (ma quando si gioca il tempo passa senza accorgersene!) i tempi e la pazienza di tutti… e via a togliere la vecchia rete per la pallavolo, a organizzare improbabili partite uno contro uno o, peggio, con una squadra in superiorità numerica perché uno dei nostri ci aveva dato buca all’ultimo momento!

Bastava veramente poco: una bici, qualche amico, una palla e via con le sudate sotto il sole o con le corse verso il primo riparo utile nel caso di un improvviso acquazzone.

E basterebbe veramente poco anche oggi, cari Amministratori: destinare uno o più spazi liberi, all’aperto, per consentire ai ragazzi di divertirsi con la pallacanestro, con la pallavolo, con il pattinaggio, con il calcetto, con il tennis. Perché lo sport non può essere solo appannaggio degli adulti o, peggio ancora, a pagamento!

Certo, mi direte che i lavori di recupero della zona degli “impianti sportivi” è tutt’ora in corso. Ma è altrettanto vero che siamo passati da due campi da tennis (malridotti quanto vi pare) e una pista polivalente (si, negli ultimi anni piena di crepe) dove poter praticare qualsiasi sport, a un parcheggio per auto, un campetto a pagamento e chiuso a chiave, e un secondo campo ancora da terminare e… dotato di quante strutture e per quali sport?

Grazie per l’attenzione che riserverete alla presente. La Vostra più bella risposta che vorrete dare, sarà quella rivolta a soddisfare la legittima richiesta di strutture aperte a tutti, giovani in primis, dove poter praticare liberamente il proprio sport preferito all’aperto.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 25 giugno 2007 - 1022 letture

In questo articolo si parla di pallavolo, david fiacchini, sport





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