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I Visionari: il jazz dello Stefano Bollani Quintet

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Terminato il concerto delle Stazioni Lunari al Foro Annonario, un popolo intero è migrato in piazza del Duca, dopo aver cantato e ballato. Ora è la volta di Stefano Bollani e del suo quintetto, dal nome significativo, i Visionari.

di Giulia Angeletti
foto e video di Michele Pinto
michele@vivere.marche.it
È la mezzanotte e venti, e il popolo rumoreggia, quando finalmente fanno la loro comparsa i Visionari: Stefano Bollani al pianoforte, Mirko Guerrini al sax e al flauto, Nico Gori ai clarinetti, Ferruccio Spinetti al contrabbasso e Cristiano Calcagnile alla batteria, con la partecipazionedi Massimo Magnelli e di Petra Magoni.

È uscito in marzo per l’etichetta francese Label Bleu il nuovo cd di Stefano Bollani, il primo del suo nuovo quintetto, da cui ha tratto alcuni pezzi della serata. Disco e formazione si chiamano I Visionari e di visioni musicali si compongono i pezzi.

Il concerto alterna pezzi di jazz più tradizionale, a pezzi di divertimento e di bravura, fino alle nuove sperimentazioni musicali.
Performance tanto piaciuta al pubblico, che non permette agli artisti di andarsene se non dopo aver concesso ben tre bis.

Il primo dei bis, è stato studiato per il momento: si intitola quando la morte verrà a prendermi. La storia è tratta da una leggenda giapponese, che parla di un uomo che cambia il suo nome ogni giorno per non farsi trovare dalla morte” così spiega al pubblico Stefano Bollani.