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Manutencoop, Mancini chiede la sospensione immediata delle procedure
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Lettera del capogruppo consiliare del Partito della Rifondazione Comunista, Roberto Mancini, al Sindaco di Senigallia, Luana Aangeloni, riguardante la questione del trasferimento dei cinque comunali dipendenti alla società Manutencoop. |
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da Roberto Mancini
Rifondazione Comunista
Gentile Sindaco,
Rifondazione Comunista
riguardo alla questione del trasferimento di personale comunale alla Manutencoop, in conseguenza della nuova gestione dei servizi di raccolta dei rifiuti, ritengo che molti elementi depongano a favore della sospensione immediata delle procedure in atto.
Rispetto alle ipotesi che furono presentate nella seduta della Commissione Consiliare del 4 aprile scorso, troppo condizioni si sono modificate:
non esiste alcuna garanzia che i dipendenti comunali possano essere tutelati durante i primi 12 mesi e, eventualmente, rientrare dopo tale periodo alle dipendenze del Comune. Si tratta, quindi, di un passaggio definitivo e non revocabile, anche qualora si liberino posti nell’organico comunale dello stesso livello dei lavoratori trasferiti.
Non c’è garanzia alcuna che questi lavoratori mantengano le mansioni che hanno esercitato alle dipendenze del Comune, né che vengano impiegati per servizi nel raggio di 15 km dalla sede di origine.
Mi risulta poi che tra i 5 lavoratori ci siano casi di invalidi o di categorie protette, condizione che incredibilmente non era compresa tra i parametri per la formazione della graduatoria. Inoltre, mentre il trasferimento del servizio rifiuti è un atto dovuto e conseguente alle decisioni del consorzio di comuni Cir 33, al quale Senigallia partecipa, non è obbligatorio trasferire il personale tanto più in presenza di vuoti di pari livello nella pianta organica.
Credo che tutta la procedura seguita abbia generato comprensibili preoccupazioni in tanti cittadini e, in particolare, tra i dipendenti comunali, che la temono – comprensibilmente – come la prima di una serie di esternalizzazioni possibili in futuro, essendo stata – tra l’altro - gestita con un margine eccessivo di discrezionalità da parte dell’Amministrazione tramite quel colloquio di dubbia legittimità che si è rivelato determinante per la formazione della graduatoria, ben più di altri paramenti oggettivi.
La qualità del nostro amministrare (e il riscontro avvertito dai cittadini, che ne sono i destinatari esclusivi) è legato in primo luogo alla coesione, alla condivisione ed alla partecipazione dei lavoratori del Comune rispetto alle scelte che si assumono, essendo i lavoratori stessi coloro che traducono le decisioni politiche e amministrative in atti e servizi per la cittadinanza. Il disagio e il dissenso che si è creato non credo che giovino ad alcuno.
Per questo ti chiedo di recedere dalle decisioni assunte, tanto più perché non corrispondenti ormai con le originarie previsioni.

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