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Il caso Alpi-Hrovatin messo in scena da Simonetta Favari
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Ieri sera all’interno del cartellone del CaterRaduno, il palco di via Carducci ha ospitato una bravissima Simonetta Favari, che ha messo in scena il caso Alpi-Horvatin. Lo spettacolo, dal sapore dei famosi Album di Paolini, ma con la serietà e l’approfondimento delle inchieste di Report, è stato pensato e ideato da Marina Senesi e Sabrina Giannini. |
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di Giulia Angeletti
Un tavolo apparecchiato, e una pasta da buttare nell’acqua che bolle. Di lato uno scaffale con dei registri colorati e un attaccapanni. Questo il contesto nel quale Simonetta Favari si è presentata al pubblico con il quale ha intrattenuto un discorso per così dire, domestico. Ma non si è parlato di chiacchere, o come dice meglio lei “di aria fritta”, ma di uno dei casi più tristi e vergognosi della nostra Italia. Stiamo parlando del modo in cui sono procedute le inchieste sull’assassinio di Ilaria Alpi, e del del suo operatore Miran Hrovatin.
Tutto risale al 20 marzo del 1994, quando a Mogadisco furono uccisi la giornalista del Tg3 Ilaria Alpi, e il suo operatore.
E con questa terribile vicenda comincia anche la battaglia solitaria, ma incessante, alla ricerca della verità, dei genitori di Ilara: Luciana e Giorgio.
Le domande non risposte sono molte. Chi, e soprattutto perché, ha assassinato due giornalisti, inviati in una zona di guerra come la Somalia, diventata un inestricabile crocevia di traffici illeciti ben nascosti dietro al paravento ipocrita della cooperazione internazionale?
Ilaria e Miran, in Somalia al seguito dell’operazione militare multinazionale, sotto egida ONU, Restor Hope, fortemente voluta dagli americani, stavano indagando proprio su questi oscuri traffici - armi e rifiuti tossici, in particolare - dentro i quali apparati politico-diplomatico-militari dello Stato italiano erano dentro fino al collo.
Eppure, da anni ed anni, questa verità, prima ancora di essere negata, continua ad essere ostacolata in tutti i modi, con ostinazione, grazie soprattutto all’ultilizzo di uno strumento immutabile e fisso: i servizi segreti.


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