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Autoriparatori senigalliesi in protesta contro i costi delle revisioni

2' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
La categoria autoriparatori della Confartigianato di Senigallia, è sul piede di guerra contro gli aumenti dei diritti da corrispondere alla Motorizzazione Civile per le revisioni di auto e moto.

da Confartigianato Senigallia


Gli autoriparatori minacciano di eseguire le revisioni in dieci minuti per protestare contro l’aumento. Una decisione inaccettabile per i centri di revisione del senigalliese ( 10 aziende) che aspettano l’adeguamento delle tariffe dal 1999 e che, da oggi, dichiarano lo stato di agitazione.

In mancanza di rapide risposte da parte delle Istituzioni, Confartigianato comunicherà le iniziative di protesta a sostegno delle rivendicazioni dei revisori auto. Oltretutto la categoria considerano inaccettabile non essere stata informata degli aumenti. In tal modo, i Centri di revisione, che per ottimizzare il servizio reso al consumatore provvedono ad effettuare preventivamente i versamenti, si trovano oggi a doverli integrare di tasca propria.

Il nostro Paese ha la tariffa per le revisioni più bassa in Europa, ma di contro ha, sempre in Europa, la cifra più alta percepita dall'Erario che, senza investire alcuna risorsa, ricava dalle operazioni di revisione, tra diritti ed imposte, il 60% dell'importo pagato dai cittadini. Lasciando il resto ai revisori auto che invece hanno investito e operano tutti giorni per offrire all'utenza un servizio che lo Stato non è in grado di garantire.

Nelle Marche ogni anno vengono sottoposti a revisione mediamente dai 290 ai 320mila veicoli, con una entrata per l’erario di 3,1 milioni di euro visto che per ogni veicolo si versano nove euro rispetto ai 7,80 euro precedenti con un aggravio di 360 mila euro. Cifre che diventano enormi a livello nazionale dove ai 135 milioni di euro l’anno che già incassava, lo Stato aggiunge altri 18 milioni di euro per effetto degli aumenti. “Il resto”, molto poco, rimane alle imprese di revisione che debbono prevedere investimenti, comprare nuove attrezzature, ottemperare ai numerosi obblighi di legge. L'aumento della tariffa per remunerare l'attività dei revisori auto, ricorda la Confartigianato di Senigallia, è bloccato dal Consiglio di Stato e finora non ha avuto esito il confronto con le istituzioni per ottenere un giusto compenso per le operazioni di revisione che copra gli aumenti dell'inflazione reale, dei costi di gestione e di personale, dell'acquisto obbligatorio di nuove attrezzature e sistemi, a volte inutili, introdotti senza che nessuno si sia preoccupato di valutare le ricadute economiche a carico degli operatori.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 05 giugno 2007 - 1799 letture

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