statistiche accessi

x

Ecco i rischi di inflitrazioni criminose nell'economia legale cittadina

3' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
Senigallia non è esposta al rischio di fenomeni criminosi come il racket, usura e riciglaggio ma deve fare i conti con il lavoro nero, la commercializzazione dei marchi contraffatti e il traffico e commercializzazione di sostanze stupefacenti.

di Giulia Mancinelli
penelope@viveresenigallia.it
foto Luca Borella


E' questo il quadro emerso ieri pomeriggio nell'ambito del convegno, promosso dal protocollo d'intesa sulla sicurezza sottoscritto tra il Comune e la prefettura di Ancona tenutosi all'Auditorium San Rocco, sul "rischio di infiltrazioni criminose nell'economia legale" tenuto dal colonnello Fabrizio Cuneo, comandante provinciale della guardia di Finanza.

“Senza definire Senigallia un'isola felice possiamo affermare che la realtà non presenta particolari emergenze e proprio per questo deve essere costantemente monitorata -premette il colonnello Cuneo- I fenomeni che possono infettare l'economia locale sono le frodi, il riciclaggio, usura, racket e corruzione e i settori maggiormente interessati sono le costruzioni, la grande distribuzione e l'import-export”.

Primo campanello d'allarme per eventuali infiltrazioni mafiose è il tasso di mortalità delle imprese, generalmente rilevate dalle organizzazioni criminali. “Nella provincia di Ancona il saldo tra nascita e morte di imprese è positivo e riguarda le costruzioni, i servizi alle imprese mentre diventa negativo per i settori dell'agricoltura, del commercio, della manifattura, alberghiero e ristorazione -spiega Cuneo- i fallimenti si assestano intorno all'ottantina con 35 segnalazioni di operazioni sospette nel 2006. Sempre in provincia, aumentano del 30% le estorsioni che passano da 24 a 31 mentre diminuisce la percentuale a livello regionale. Senigallia, in particolare, invece deve fare i conti con l'aumento del traffico e della commercializzazione di sostanze stupefacenti (uniforme su tutto il territorio regionale), del lavoro irregolare con un 70% passando dai 46 casi denunciati nel 2005 ai 71 del 2006, e del commercio di merci con marchi contraffatti dai 200 sequestri del 2005 si è arrivati agli 800 del 2006. Si sta poi confermando, nel medio periodo, la presenza di laboratori clandestini, gestiti da cinesi, che lavorano di notte. Non si registrano particolari fenomeni legati al racket e all'usura né alle infiltrazioni criminali negli appalti pubblici”.

“Siamo inseriti in un contesto socio economico rispetto al quale dobbiamo essere bene informati -afferma il sindaco Luana Angeloni- dobbiamo conoscere i fenomeni criminosi per prevenire la loro degenerazione perchè il lavoro nero, il riciclaggio attraverso le acquisizioni immobiliari improprie sono esempi di come l'illegalità provochi effetti devastanti sull'economia locale".

Al convegno è intervenuto anche il prefetto Giovanni D'Onofrio che ha affermato come "il territorio anconetano e senigalliese sia relativamente tranquillo ma è comunque necessario aumentare i controlli, sostenere protocolli di sicurezza in sinergia con gli enti locali, aumentare i presidi delle forze dell'ordine sul territorio, studiare ulteriori forme di affiancamento dei Vigili Urbani alle forze dell'ordine, istituire comitati anti racket e usura".



Nella foto, da sinistra il prefetto D'Onofrio, il sindaco Angeloni e il colonnello Cuneo.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 20 marzo 2007 - 1747 letture

In questo articolo si parla di penelope pitti, auditorium san rocco





logoEV
logoEV
logoEV