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Allarme sindacati: nel senigalliesi il più alto tasso di disoccupazione

2' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
È allarme disoccupazione nel senigalliese. I dati resi noti dall'ufficio per l'impiego, relativi a tutto l'ambito territoriale di Barbara, Castelleone, Castelcolonna, Corinaldo, Monterado, Ostra, Ostra Vetere, Ripe, Senigallia e Serra de' Conti e che evidenziano un aumento degli iscritti nel 2006 fino a ben 3.6096 unità, mettono in agitazione i sindacati di Cgil, Cisl e Uil che chiedono interventi strutturali.

di Giulia Mancinelli
penelope@viveresenigallia.it


I dati sono allarmanti -chiosano Giordano Mancinelli, Cgil, Maurizio Andreolini, Cisl, e Luciano Di Marcelli Uil- nel 2006 si sono persi 500 posti di lavoro e la disoccupazione si attesta all'8%, il dato più alto di tutta la provincia e in crescita costante negli ultimi 3 anni. Su una popolazione attiva di 47.446 unità, 3.609 sono i disoccupati con un aumento dei disoccupati over 40 pari al 46%”.

Una crisi, leggermente attenuata rispetto al 2004, che però non accenna a fermarsi, con due punti forti di criticità: l'aumento della disoccupazione e l'aumento degli iscritti nelle liste di mobilità.
Rispetto al 2005, gli iscritti alle liste di mobilità sono aumentati di 113 unità -aggiungono i sindacalisti- per non dire del fatto che è peggiorata anche la qualità dell'occupazione. Solo l'11% dei nuovi contratti di lavoro sono a tempo indeterminato e questo implica che non c'è alcuna stabilità lavorativa. Bisogna rimettere mano alla legislazione sul lavoro per sostenere la flessibilità ma non il precariato”.

Diversi i settori in cui le amministrazioni, a tutti i livelli, devono intervenire per tamponare la disoccupazione nel senigalliese.>br> “Questa area resta quella maggiormente in difficoltà rispetto a tutto il territorio provinciale -sostengono i sindacati- occorre un intervento da parte di tutte le istituzioni per utilizzare tutte le possibilità di sviluppo. Pensiamo per Senigallia alla cantieristica da diporto, alla pesca e al porto stesso che rappresenta un volano per l'economia. C'è bisogno di nuovi insediamenti produttivi e di nuove tecnologie telematiche per mettere in rete le imprese. Nodo cruciale restano poi la viabilità e le infrastrutture. Il Piano Territoriale di Coordinamento della provincia di Ancona è stato approvato nel 2001 e prevedeva lo sviluppo di aree produttive, il potenziamento della provinciale arceviese, dei collegamenti tra la arceviese e la corinaldese, e i collegamenti viari con l'interporto. Adesso è ora di stringere i tempi”.



Nella foto, da sinistra, Giordano Mancinelli, Cgil, Maurizio Andreolini, Cisl e Luciano di Marcelli Uil.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 16 marzo 2007 - 2803 letture

In questo articolo si parla di lavoro, sindacati, giulia mancinelli





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