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Ostra Vetere: occorrono precisazioni sull'ordinanza per le potature
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In merito all'ordinanza emanata dal sindaco di Ostra Vetere per la disciplina del taglio e potatura di piante e siepi, e per la manutenzione di fossi e corsi d’acqua del territorio comunale, desidererei esporre alcune considerazioni tecniche. |
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da David Fiacchini
biologo
Per quel che concerne il "taglio dei rami delle piante che si protendono oltre il ciglio della strada", pur essendo necessario per avere una buona visibilità e percorribilità della strada interessata, vorrei ricordare come in questo modo si corra il rischio di danneggiare piante sane e di sbilanciarne il peso complessivo della chioma, visto che il naturale sviluppo delle fronde viene ad essere modificato in modo artificiale compromettendo la stabilità della pianta.
biologo
Vale anche la pena di considerare che gran parte delle nostre strade collinari si trovano in situazioni di forte dissesto e instabilità strutturale, con fenomeni diffusi dovuti a frane e smottamenti del terreno: siepi e alberature stradali svolgono un ruolo fondamentale nel rinsaldare scarpate e versanti in erosione, quindi dovrebbe esserne favorita la piantumazione (come già stanno facendo alcune Amministrazioni comunali lungimiranti) per aumentare la presenza di questi preziosi elementi di naturalità diffusa. E invece ogni anno si assiste alla loro quasi completa distruzione ad opera di mezzi meccanici degli Enti locali o delle ditte incaricate che mutilano, senza alcuna selezione preventiva, tutte le piante che incontrano lasciando rami rotti penzolanti, monconi, ramaglie ovunque.
Altro punto importante dell’ordinanza è il taglio della vegetazione arborea all’interno dei corsi d’acqua per garantire un regolare deflusso delle acque. Attenzione, però, a prevedere anche il taglio della vegetazione lungo le sponde: come dimostrano molte ricerche scientifiche e, purtroppo, anche i pesanti eventi luttuosi puntualmente verificatisi negli anni passati, tagliare la vegetazione ripariale significa indebolire gli argini (che sono, così, più soggetti a frane e ad erosioni) e, nel contempo, si favorisce la colonizzazione del terreno nudo da parte di piante e arbusti che nulla hanno a che fare con il corso d’acqua e che lo rendono, nel tempo, del tutto impraticabile (…e poi serviranno altri soldi per tagliare queste piante). La vegetazione ripariale, inoltre, svolge un ruolo fondamentale anche per filtrare e trattenere numerose sostanze inquinanti che con le piogge dilavano dai campi e dalle strade verso il corso d’acqua. Acqua che poi serve, lo ricordo, per irrigare colture e ortaggi che finiscono sulle nostre tavole.
Concludo, infine, con una nota normativa: il taglio della vegetazione in alveo deve essere preferibilmente effettuato nel periodo tardo autunnale e invernale escludendo tassativamente il periodo marzo-giugno (Regione Marche - Circolare n. 1 del 23/01/1997 e Piano di Assetto Idrogeologico). Quanto alla contingibilità e urgenza dell’ordinanza viste le condizioni meteorologiche di questi mesi e l'attuale stato di emergenza per carenza di acqua, sarei proprio curioso di conoscerne i motivi.

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