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I commenti di Vs: il portale deve seguire ciò che chiedono i lettori

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Cari lettori di VivereSenigallia, ho avuto modo di leggere quanto da Voi sostenuto in replica al mio intervento nel quale proponevo l’eliminazione dell’anonimato nei commenti da postare a margine degli interventi pubblicati dal portale diretto da Michele Pinto.

da Alessandro Cicconi Massi
capogruppo Forza Italia
Debbo dire sinceramente che ho apprezzato il tenore delle valutazioni espresse dai commentatori, anche se quasi nella totalità avverse alla mia opinione ed in alcuni casi debbo anche dire che sono tesi abbastanza convincenti. Comprendo da un lato le difficoltà tecniche circa la possibilità di effettuare un accertamento sulla reale identità dei commentatori, e dall’altro lato so bene che in casi estremi si potrebbe risalire al mittente che ha postato commenti indesiderati o addirittura penalmente rilevanti.

Riaffermo inoltre con chiarezza che nel mio intervento ho chiesto che non si operasse alcuna forma di censura, ma semplicemente una sorta di responsabilizzazione da parte dei commentatori. Insomma, una base di regole, seppur minime, al fine di evitare che dietro all’anonimato si nasconda la mano di chi coltiva la passione di andare sopra le righe, lasciandosi andare anche ad accuse infondate o addirittura insulti.

In ogni caso prendo atto della discussione e delle considerazioni a cui siete arrivati. Pur continuando a rinnovare a Michele la mia richiesta di una forma di maggiore trasparenza, ritengo che il portale debba seguire ciò che i suoi lettori affezionati chiedono: continuare a postare in anonimato a garanzia di libertà del commentatore. Mi sembra di aver compreso la lezione: noi politici abbiamo voluto esporci pubblicamente, e dobbiamo essere pronti ad accettare dalla critica pacata all’insulto…anche se anonimo.

D’altro canto la tradizione dei messaggi di dileggio e di denuncia sociale affissi alla statua di Pasquino a Roma è un esempio imperituro di questo metodo (forse giusto) di comunicare tra la popolazione e la categoria di coloro i quali gestiscono (chi più, chi meno, chi per nulla) il potere.