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Una mostra per festeggiare i 100 anni della prima casa per bambini

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Il 6 marzo alle 17,30 nella suggestiva Sala del Trono del Palazzo del Duca, concessa gentilmente dall'Amministrazione Comunale che patrocinava l'iniziativa, il CIF, Centro Italiano Femminile, ha voluto presentare una proiezione di fotografie d'epoca per ricordare, in occasione del centenario della prima “Casa dei Bambini” da lei fondata, la significativa figura di Maria Montessori, una donna del nostro territorio, che ha inciso profondamente nella nostra società e nella nostra storia.

da Renata D'Ambrosio
Centro Italiano Femminile
Inaugurazione della mostra con proiezione delle fotografie riguardanti la “Casa dei Bambini Maria Montessori” di Senigallia Luisella Alessandrini, presidente comunale del CIF di Senigallia, commossa, ringrazia i presenti e ricorda l'importanza della scuola “Casa dei bambini Maria Montessori” per tanti, uomini e donne di Senigallia, che sono stati formati secondo i validi insegnamenti della famosa pedagogista di Chiaravalle. Fin dal 1946 il CIF è stato presente ed attivo nella storia di Senigallia, con la scuola materna “Casa dei Bambini Maria Montassori” ma anche con le colonie estive, i corsi di formazione al lavoro, l'assistenza agli immigrati e tante altre attività sociali di promozione umana. Molti adulti di oggi ricordano con gratitudine di aver partecipato alle iniziative del CIF che ancora adesso, nonostante sia notevolmente ridimensionato, continua a promuovere e sostenere la solidarietà nella nostra comunità.

La presidente ringrazia l'Amministrazione Comunale e l'Assessorato alla Cultura, in particolare l'assessore Velia Papa con le gentili Elena Palestrini, Amelia Mariotti e le ragazze del Servizio Civile, che hanno assicurato l'apertura settimanale della mostra. A tutti rivolge il saluto della Presidente nazionale del CIF, Anna Maria Mauro Pastorino che ha scritto: "Care amiche, vi ringrazio per l'invito ricevuto ma purtroppo non potrò essere presente. Desidero comunque inviare il mio saluto e rinnovare il mio sincero sentimento di amicizia. Augurandovi un buon lavoro giungano a tutte voi i miei più cari e affettuosi saluti".

Veramente significativo e preciso l'intervento del sindaco di Senigallia, Luana Angeloni, che sottolinea quanto sia ancora lungo il cammino da fare sotto il profilo della conquista di un'uguaglianza sostanziale e di un'effettiva pari opportunità tra i sessi. Ritiene infatti, e lo ha sperimentato sulla propria pelle, che le donne incontrano nella nostra società ancora troppe difficoltà per esprimere in pieno i loro talenti e i saperi che possiedono. Le pari opportunità non devono essere una concessione ma un riconoscimento di uguale dignità e di rispetto per le potenzialità di ognuno, comprese le donne. Ognuno deve poter esprimere le proprie capacità, anche nel costruire la nostra società democratica e pacifica. Il suo vuole essere un incoraggiamento a tutte le donne perché si facciano coraggio, vengano avanti anche nel mondo della politica, per apportare quel contributo di femminilità di cui non possiamo restare ancora privi. In effetti è fiera di essere Sindaco e donna in una città che vuole essere sempre più vivace e all'avanguardia.

Anna Magi, presidente della Consulta del volontariato e rappresentante dell'ANDOS, fa presente l'impegno richiesto nelle attività di volontariato. A Senigallia le Associazioni sono molto numerose,(quelle femminili sono ANDOS, CIF, CAV, Dalla parte delle Donne, Fidapa) e comunque la maggior parte delle persone impegnate nel volontariato sono donne. Sottolinea perciò quanto sia importante il contributo femminile nel campo della promozione umana e sociale e di quanto vadano valorizzate, piuttosto che minimizzate, le energie generosamente utilizzate dalle donne per aiutare in piena consapevolezza e volontà, chi ne ha bisogno. Il volontariato non è un passatempo, è una parte preziosa della vita di chi vi si coinvolge e non bisogna dimenticarlo anche se viene svolto in silenzio e con dedizione gratuita.

Una testimonianza in linea con le precedenti è quella di Fabiana Rossetti, presidente della cooperativa Agorà, che ha ripercorso brevemente la storia della sua attività, nata proprio nel mondo del volontariato, ed ora dedita alla formazione , in particolare delle donne, per permettere loro di realizzarsi come persone. Attualmente molte sono le immigrate che hanno bisogno di qualificarsi, di imparare la lingua italiana ma anche di trovare un ambiente in cui si possano sentire accettate ed ascoltate, insieme ai loro bimbi. Il problema dei figli da accudire è particolarmente segnalato in quanto ancora oggi le ragazze da assumere vengono discriminate se hanno figli piccoli o intendono metterne al mondo. La cooperativa Agorà cerca in tutti i modi di superare queste difficoltà aiutando le donne a “crescere” in autonomia e capacità organizzative.

La voce di Giuliano De Minicis, presidente dell'AOS, Associazione Oncologica Senigallia Valli Misa e Nevola, completa il quadro testimoniando la stima, la fiducia, la gratitudine che tanti uomini riconoscono alle donne che si impegnano seriamente nel sociale e ringrazia il CIF per il sostegno dato ad un'Associazione che si occupa di persone che soffrono, uomini e donne, senza distinzione. L'AOS è composta prevalentemente da donne che, con il loro stile di accoglienza e ascolto, si prodigano in tanti modi per realizzare l'assistenza domiliare ai malati terminali. Anche la tradizionale fiera delle bambole, che si tiene all'inizio di agosto di ogni anno, è curata dalle donne dell'AOS, con successo crescente. In effetti, afferma, l'essenziale è agire insieme, partecipare senza pregiudizi, con convinzione, entusiasmo, e generosità, uomini e donne, verso un obbiettivo di solidarietà condiviso, che solo così può diventare raggiungibile.

In sostituzione della relatrice prevista, assente per motivi di salute, Mara Pirani, del Centro Studi Montessoriani di Chiaravalle, ha delineato la figura di Maria Montessori facendo risaltare in special modo il coraggio di una donna che è andata “contro corrente” per i suoi tempi: prima donna laureata in medicina, attenta al mondo delle malattie psichiatriche, sostenitrice di un metodo pedagogico innovativo da molti sottovalutato per molto tempo. Nel 1907 riuscì ad aprire la prima “Casa dei Bambini” a Roma ed ottenne successivamente largo consenso in tutto il mondo. Oggi il metodo montessoriano è seguito in numerose scuole ed i suoi principi di base sono ormai entrati a far parte anche di tutte le altre metodologie. Maria Montessori è il simbolo delle donne forti, che non hanno paura di confrontarsi, che fanno della loro vita un servizio continuo ai più piccoli e ai più deboli.

Presenti nella Sala del Trono del palazzo del Duca, più di sessanta persone; tra cui il presidente del Consiglio comunale, Silvano Paradisi, il consigliere Ilaria Ramazzotti e il consigliere aggiunto per gli stranieri, Mihaela Rujoiu Rodica, la presidente della commissione Pari Opportunità della Provincia di Ancona, Eleonora Sabatini;il difensore civico del Comune di Senigallia, Sabina Sartini; la presidente comunale del CIF di Serra de Conti con alcune aderenti e la presidente provinciale di Ancona.
Le quattro insegnanti montessoriane Gabriella Santini, Speranza Brocchini, Marisa Possenti, Maria Luisa Fronzi che, con commozione, hanno spiegato e commentato le foto proiettate, nelle quali apparivano loro stesse e i tanti bimbi che in quegli anni hanno frequentato la Casa dei Bambini a Senigallia. Oggi sembrano immagini “normali” di bimbi che giocano liberamente, recitano e danzano ma all'epoca risultava una modalità assolutamente innovativa. Giustamente ora tutte le scuole hanno adottato metodi simili e ai giovani può sembrare che sia stato sempre così. In realtà la passione e l'entusiasmo che quelle maestre, pioniere di una nuova pedagogia, hanno dedicato all'insegnamento, è stato determinante per i risultati.

Alla fine, tutti invitati all'aperitivo preparato da Nice Bacchiocchi, aderente del CIF, che gestisce Il Bacolino, un gradevole bad & breakfeast alle porte di Senigallia.
Grazioso l'omaggio ai presenti: un francobollo, attualmente in commercio, commemorativo del centenario della prima Casa dei bambini. Sul cartoncino era posto un rametto di mimosa e stampata una frase di Maria Montessori che scriveva, il 6 gennaio 1907 all'apertura della prima “Casa dei bambini”: “Io cominciai la mia opera come un contadino che avesse messo a parte una buona semenza di grano, e al quale fosse stato offerto un campo di terra feconda per seminarvi liberamente. Ma non fu così. Appena mossi le zolle di quella terra io vidi oro invece di grano”.