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Panico alla Primavera Onlus

4' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
Attacchi di panico: tachicardia, tremore, sensazione di soffocamento, dolori diffusi, paura di morire o di impazzire: sono solo alcuni dei sintomi che caratterizzano un attacco di panico.
Di questo si è discusso in un interessantissimo incontro con la Dottoressa Simona Guerra, laureata al Dams di Bologna in Storia dell’Arte.

dall'Associazione Primavera ONLUS
home.tele2.it/PrimaVeraSena/


La giovane Simona Guerra si è intrattenuta in modo familiare e spontaneo con i volontari dell’Associazione e con numerosi familiari coinvolti nei problemi dei loro familiari con disagio psichico e comportamentale; ha donato loro, con squisita disponibilità, sensibilità e grande apertura intellettuale, la sua esperienza a lungo vissuta per ottenere la Sua vittoria contro il disturbo da “Panico”; ha descritto la Sua esperienza terribile, improvvisa, inaspettata, fin dai primi sintomi più angoscianti durante i quali la paura si è manifestata tre anni fa immediatamente forte e dominante; tanti i singoli episodi raccontati perché fosse chiaro a tutti cosa sia e come si manifesta il disturbo di panico e soprattutto come si combatte.

La persona coinvolta si trova rapidamente invischiata in un tremendo circolo vizioso che spesso si porta dietro la cosiddetta "agorafobia", ovvero l’ansia relativa all’essere in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile o imbarazzante allontanarsi, o nei quali potrebbe non essere disponibile un aiuto, nel caso di un attacco di panico inaspettato.
Coinvolgente per i partecipanti all’incontro la descrizione dei più personali dettagli: la Sua incapacità di uscire di casa da sola, viaggiare in treno, autobus, guidare l’auto, percorrere un’autostrada, una galleria, stare in mezzo alla folla o in coda, e cosi via.

Preoccupante la sensazione di restare imprigionata e schiava del suo disturbo, che a volte conduce all’altro dramma della depressione.
Pensavo – così si è espressa la Guerra: 'E se crollo?’ ‘E se non c’è nessuno ad aiutarmi?' Pensieri catastrofici alimentavano il mio panico; ho tentato di ignorarlo, per mesi, ma questo gesto non ha fatto altro che rendere il panico più tenace dentro di me; ho tentato di “provocarlo” ma ho avuto la netta sensazione di renderlo ancor più tenace quasi volesse attaccar briga con me; ... poi la paura persistente di avere altri attacchi; e di qui il segnale giusto, senza alcun rifiuto, ancora purtroppo oggetto di preconcetti, di dover considerare l’esigenza dell’aiuto di uno psicologo capace di trattare i miei sintomi di panico ed ansia. Se ho superato questo momento è stato grazie al contatto con medici capaci, ma soprattutto grazie alla mia famiglia, al mio fidanzato e ai miei più cari amici, che – anche se a volte non riuscivano a capirmi fino in fondo perchè non avevano provato simili disturbi – non mi hanno mai lasciata sola. Di certo, il parlare, è la prima medicina, la più efficace di ogni farmaco esistente in commercio!””.

Di qui i primi risultati positivi e l’uscita da un incubo, dopo un anno, definitivamente, anche attraverso lo studio costante dei sintomi da raccontare e condividere con gli altri, da interpretare con lo specialista; tutto questo percorso, ritenuto molto rilevante, viene sempre posto in stretta relazione con la propria natura, con il rimettere in discussione il proprio modo di essere, di esistere, di vivere serenamente e responsabilmente con se stessi e con gli altri.

Oggi - conclude Simona Guerra - ogni cosa sembra essere nuovamente “illuminata” e la mia passione, che è anche il mio lavoro - la fotografia e la conservazione dei fondi fotografici storici – è tornata ad essere un’attività piacevole e soprattutto possibile per me da svolgere”. Dopo aver coltivato la mia grande passione per la fotografia, me ne occupo per professione quale Consulente Archivi Fotografici. per conto di aziende, fondazioni, archivi privati e pubblici”.
Molti sono stati gli interventi che sono seguiti all’accorato racconto della dottoressa Guerra.

Se ci si dovesse avventurare in una sintesi, quella forse più significativa che è emersa da questo straordinario incontro, potremmo affermare: la complessa e straordinaria natura umana, con le sue gioie ed i suoi dolori, con la sensibilità che esiste in ognuno di noi, sembra condurre ad inevitabili crisi esistenziali che non possono essere mai affrontate da soli; insieme agli altri, si può trovare il rimedio ad ogni male che, come nel caso trattato, nasce dal profondo del nostro Animo, mai completamente esplorato. (M.T.B.)






Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 27 febbraio 2007 - 2240 letture

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