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Savini: ecco un piano strategico per il rilancio del turismo

5' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
Le risultanze della stagione estiva 2006 sono state oggetto,a suo tempo ,come di consueto , di commenti di vario genere da parte dei soggetti interessati o meno, che hanno dato luogo a “libere “ interpretazioni dei risultati conseguiti e ad iniziative e convegni ,sui quali non intendo ritornare anche perché non sempre rispondenti alla nostra realtà cittadina.

da Vincenzo Savini
capogruppo Liberi Per Senigallia


Il riferirsi per l’andamento stagionale al mero incremento o decremento di arrivi e presenze è assolutamente insufficiente .E’ assodato che il dato “arrivi “ ha di per sé un peso marginale e che il prendere in considerazione soltanto le “presenze “ non costituisce appropriatezza d’analisi. E’ assolutamente necessario analizzare ulteriori e più significativi dati quali: l’indice di utilizzazione netta della capacità ricettiva delle strutture , la permanenza media, il volume finanziario prodotto , l’andamento occupazionale nel settore ; elementi tutti che possono dare il reale termometro della situazione . Quindi, quali che siano i risultati, non sono certo le percentuali negative o positive , di irrilevante misura rispetto alle recenti passate stagioni,che possono confortare o meno l’esito di una stagione.

E’ invece necessario riflettere sul trend negativo degli ultimi decenni : basti pensare al fatto che negli anni settanta/ottanta le presenze nei soli esercizi alberghieri avevano raggiunto e superato le 500.000 unità ed oggi sono rimaste incredibilmente pressoché invariate. Le presenze degli stranieri ,significativamente destagionalizzate , in quegli anni rappresentavano ben oltre il 50% del totale , oggi sono letteralmente crollate a circa il 10%. Un fattore,questo, decisamente sfavorevole che mette fortemente a repentaglio le sorti di una stagione poiché quando l’attività turistica è ricondotta ad una sola area di mercato ,nel nostro caso a quello interno, è particolarmente esposta a crisi di settore non potendo contare su fette di mercato alternativo (estero). Le stesse strutture ricettive alberghiere superavano allora le cento unità ed oggi sono diminuite di circa il 25%, sia per trasformazione della destinazione d’uso che , forse anche peggio, per mera cessazione d’attività.

Per non parlare poi di tutta la ricettività extralberghiera, ormai fuori controllo da ogni indagine quantitativa e qualitativa,pur rappresentando una considerevole quota del mercato della domanda. E’ quindi assolutamente necessario ricomporre il mosaico di questa porzione rilevante dell’offerta turistica senigalliese , mediante una organica e funzionale regolamentazione , da censire e monitorare costantemente soprattutto per quanto riguarda gli appartamenti adibiti ad affittanze estive ,avvalendosi dell’applicazione della legge regionale dell’11 luglio 2006 n.9 che ,tra le altre cose ,regolamenta definitivamente le strutture extra-alberghiere ed in particolare gli esercizi di affittacamere e le case e gli appartamenti per vacanze. Ormai da troppe stagioni l’andamento dell’attività turistica a Senigallia langue in un limbo di risultati scarni dovuti soprattutto dalla mancanza di una vera politica turistica cittadina. Le difficoltà che si ravvisano nel processo di crescita e di sviluppo dell’attività sono attribuibili ad una “non scelta”,ormai radicata,di un preciso indirizzo di politica turistica che deriva da incertezze e dubbi dell’Amministrazione cittadina che causano uno stallo anche delle stesse attività commerciali collegate al turismo.

La carenza di investimenti pubblici nel settore e la mancanza di una programmazione delle infrastrutture al servizio del turismo hanno rallentato sensibilmente le possibilità di sviluppo dell’attività imprenditoriale turistica della città. L’impresa turistica locale non potendo presentare una offerta veramente competitiva sul piano della vendita di un prodotto di qualità in tutte le sue componenti ,si trova a dover operare sul mercato a livello nazionale ed internazionale in difficili condizioni . Il problema va quindi ricondotto al ruolo che riveste l’amministrazione comunale la quale,quando non favorisce le imprese turistiche nel loro misurarsi con il mercato,determina uno stallo degli investimenti privati con conseguente forzato adattamento ad un modello di economia turistica basato su di un’area di mercato poco più che regionale. Bisogna obiettivamente riconoscere che il turismo senigalliese è giunto ad un bivio per cui è assolutamente necessario impegnarsi per recuperare le posizioni perdute soprattutto sul mercato estero, con le scelte e gli indispensabili provvedimenti che sostanzino un nuovo indirizzo per lo sviluppo del turismo della città,dove la responsabilità dell’amministrazione locale e l’iniziativa privata devono condividere una strategia comune sul piano delle scelte fondamentali.

A fronte delle considerazioni sopra esposte si rileva che negli atti di programmazione e nel Bilancio comunale per il 2007,attualmente in corso di approvazione, gli stanziamenti relativi al turismo sono assolutamente insufficienti e gli interventi di riqualificazione dei lungomare sono ancora una volta rinviati al 2009! Ma se si crede veramente in questa attività economica come la più importante per la città, è invece necessario approntare da subito in Piano Strategico globale e credibile, che nell’arco di un triennio/quinquennio consenta di cambiare il volto dell’offerta turistica locale, chiamando a raccolta anche risorse finanziarie esterne pubbliche (Regione-Stato-Comunità Europea) e private(Istituti Bancari-Associazioni di categoria)

Il Programma in questione dovrà necessariamente prendere in considerazione nel processo degli interventi alcune priorità.

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Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 01 febbraio 2007 - 3093 letture

In questo articolo si parla di turismo, vincenzo savini

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