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Corso di Esperanto a Senigallia

4' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
Riparte il corso di Esperanto a Senigallia, il primo appuntamento è per lunedì 27 Novembre alle ore 21,00 all’albergo Stella sul lungomare da Vinci al N° 84A.
Il corso è gratuito. Info 380.6026026 - 071.64940.

da Leonardo Barucca
Albergo Stella


Che cosa è l’esperanto?
L’Esperanto è una lingua “artificiale”, cioè inventata, nata nel 1887 per iniziativa del medico polacco Ludovico Lazzaro Zamenhof, dal quale indirettamente prende il nome (lingvo internacia de Doktoro Esperanto = lingua internazionale del Dottore che spera).
La finalità dell’Esperanto non è quella di sostituire le lingue nazionali, al contrario, gli esperantisti sono tra i più convinti difensori del valore della diversità delle culture, e sostenitori della pari dignità di tutte le lingue.
L’Esperanto si propone di fornire uno strumento agevole e non discriminatorio per la comprensione reciproca a livello internazionale.
Nato da un ideale di pace, collaborazione e intercomprensione tra gli uomini, l’Esperanto si pone al di sopra di ogni differenza etnica, politica, religiosa, e - proprio perché lingua propria di nessuna nazione e insieme accessibile a tutti su una base di uguaglianza - tutela contro il predominio culturale ed economico dei più forti e contro i rischi di una visione monoculturale del mondo.

Com’è fatto l’Esperanto?
Ortografia, fonetica, grammatica e sintassi dell’Esperanto si basano su principi di semplicità e regolarità: ad ogni suono corrisponde una sola lettera e ad ogni lettera un solo suono; non esistono consonanti doppie; non esiste differenza tra vocali aperte e chiuse; l’accento cade sempre sulla penultima sillaba; le regole grammaticali sono appena 16 (sedici) senza eccezioni; vi è una grande libertà di composizione della frase, senza collocazioni obbligate delle varie parti del discorso.
Il lessico dell’Esperanto è continuamente arricchito da un utilizzo sempre più diffuso, sia in Europa che in Paesi extraeuropei. Grazie ad un razionale e facilmente memorizzabile sistema di radici, prefissi e suffissi, ed in forza della generale possibilità di creare parole composte che “descrivano” un determinato concetto, si raggiunge, partendo da un numero abbastanza ridotto di radici, un tesoro lessicale capace di esprimere anche le più sottili sfumature di pensiero, in una forma comprensibile a popoli di diverse tradizioni culturali.

L’Esperanto è una lingua viva, si stima che nel mondo la parlino ormai almeno 5 milioni di persone, di cui un certo numero l’ha appresa come lingua madre, il che dimostra che è una lingua vera a tutti gli effetti e che funziona perfettamente.

Chi può imparare l’esperanto? Proprio tutti possono se ne hanno voglia, bambini o anziani che siano, perché è molto semplice e si raggiungono ottimi risultati in poco tempo.

Ma non basta l’inglese che è ormai di fatto la lingua internazionale?
A parte che una cosa non esclude l’altra, anzi alcune ricerche sul campo hanno dimostrato che l’apprendimento dell’Esperanto è anche propedeutico all’apprendimento di altre lingue naturali, cioè chi ha studiato l’Esperanto e poi vuole imparare l’inglese, lo spagnolo o qualsiasi altra lingua si trova molto facilitato, diciamo che l’inglese non basta, primo perché non tutti riescono ad impararlo decentemente e secondo perché essendo la lingua di un popolo e di una cultura esprime quella cultura e quindi inevitabilmente non sarà mai veramente democratica, chi nasce in un paese di lingua madre inglese sarà sempre avvantaggiato sul resto del mondo perché “padrone” della lingua e tutti gli altri “sudditi” e “stranieri”.

L’Esperanto non essendo di nessuno può essere la lingua di tutti e la lingua della pace.

Aldo Grassini nel giugno 2005 in un convegno sull’esperanto promosso da Vivere Senigallia usò queste parole: “Esiste un’elite formata dai madrelingua inglesi che in molti settori assume i ruoli principali grazie anche alla perfetta padronanza della lingua, noi non contestiamo quest’elite, ma riteniamo che l’inglese non possa essere presa come lingua universale. Dietro una lingua c’è un sistema di valori, c'è l’identità di un popolo, espressa in modo molto più forte di quanto possano fare la religione o le etnie dei suoi membri». Ecco allora l’esperanto, lingua di lingue che non sopprime le differenze, bensì seme di una globalizzazione diversa dal rullo compressore omologante che fin qui abbiamo conosciuto”.

A Senigallia siamo dunque particolarmente fortunati, perché a tenerci il corso è proprio lui, il professor Aldo Grassini, presidente nazionale della Federazione Esperantista Italiana, oltre che ideatore e fondatore del Museo Tattile Statale "Omero" di Ancona e molto altro ancora, ma soprattutto persona dolcissima e squisita.

Per chi vuole saperne di più:
home.tele2.it/laverdapego
Gruppo Esperantista Marchigiano
www.google.com/webhp?hl=eo
Google in Esperanto
www.esperanto.it
Federazione Esperantista Italiana
www.international.rai.it/radio/multilingue/presentazioni/esperanto.shtml
I programi di Radio Rai in Esperanto
www.oecumene.radiovaticana.org/it1/on_demand2_esp.asp
I programi di Radio Vaticana in Esperanto
iej.esperanto.it/iej/kirek/
Corso di Esperanto online gratuito.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 13 novembre 2006 - 2629 letture

In questo articolo si parla di esperanto, leonardo barucca





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