Chiusura della piscina del Molinello: decisione già nota da tempo

In merito alla chiusura della piscina del Vivere Verde, che sta trovando in questi giorni ampia eco sulla stampa, è opportuno riportare la questione nei giusti termini. Sembra infatti piuttosto soprendente la volontà di costituire un “caso” su un passaggio assolutamente normale, già preventivato da tempo e assolutamente motivato sotto ogni punto di vista. |
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dal Comune di Senigallia
www.comune.senigallia.an.it
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Giunta Municipale e Commissione Consiliare hanno lavorato per lungo tempo riguardo alle problematiche connesse alle piscine comunali. Lo hanno fatto sulla base dei dati di utilizzo e dopo avere ascoltato tutti coloro che gestiscono direttamente le varie strutture operanti in città. Sulla scorta di questo lavoro sono state assunte le decisioni da prendere.
In particolare, la decisione di arrivare alla chiusura della piscina del Vivere Verde era un passo già praticamente noto da molti mesi, in conseguenza della inaugurazione e della sopraggiunta disponibilità della piscina delle Saline. Grazie a questa nuova struttura, infatti, e a quella del Molinello, come risultato da una apposita e approfondita verifica, sarà possibile attraverso una mirata razionalizzazione degli spazi ospitare le attività residuali che continuavano ancora a svolgersi nella piscina del Vivere Verde.
La vecchia struttura del Molinello – situata sotto il noto “pallone” – risultava ormai da alcuni anni obsoleta, decadente e come tale assolutamente inadeguata ad ospitare attività natatoria (i motivi sono stati più volte ricordati: vasca sfondata, spogliatoi inagibili, nessuna regola per l’utilizzo dei disabili, ecc.). L’ipotesi di ricorrere a una manutenzione straordinaria della struttura è risultata assolutamente sconveniente, non tanto per gli alti costi preventivati – dai 230 ai 250 mila euro – quanto appunto per la possibilità di trovare ugualmente tutto lo spazio necessario per le poche società che ancora la frequentavano: la Delfino H, che effettua lavoro di fisioterapia in acqua, e l’Andos, associazione delle donne operate al seno (la Senigallia Nuoto aveva già rinunciato spontaneamente).
A queste associazioni, anche per la meritoria attività che svolgono, devono d’altra parte essere riservate condizioni migliori. E l’Amministrazione si è appunto adoperata, dopo un contatto diretto con le parti, trovando un accordo per mettere a loro disposizione gli stessi spazi orari e di acqua – nonché con la salvaguardia delle stesse esigenze di privacy, come richiesto dall’Andos – in un impianto certamente migliore di quello ormai decadente del Vivere Verde. Tutto ciò senza considerare il beneficio derivante da una razionalizzazione delle spese, pratica che viene sempre e da più parti richiesta a gran voce, salvo poi contestare qualunque provvedimento che sia a ciò destinato.

Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 07 novembre 2006 - 4618 letture
In questo articolo si parla di nuoto, comune di senigallia
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