Martinelli: Polizia Municipale o Sceriffi?

Quale rapporto il comando della polizia municipale ha deciso di instaurare con i cittadini, tramite i propri agenti e gli ausiliari del traffico? Ricordo il film visto da giovane dell'Albertone nazionale nei panni di un "pizzardone" romano, che dall'alto, si fa per dire, della sua pedana, cercava di sbrogliare il traffico, già caotico a quei tempi, della capitale e provo un po’ di nostalgia! |
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da Paola Martinelli
ex Consiglere Comunale di Liberi x Sengallia
ex Consiglere Comunale di Liberi x Sengallia
Certo, oggi le pedane non ci sono più, come nelle scuole: siamo tutti allo stesso livello, è più democratico e politicamente corretto, ma spesso la forma non è sostanza o quantomeno non basta a fare sostanza!
Per la nostra città vediamo, sempre più spesso, aggirarsi vigili urbani o ausiliari del traffico, spediti dal comando praticamente a fare agguati, sempre in coppia, pronti a controllare al minuto la scadenza del ticket di pagamento, o contestare la minima infrazione per divieto i sosta, magari proprio vicino all'area dell'ospedale, a cui la gente accede non per diletto ma per necessità e dove con la nuova segnaletica nell'area del parcheggio, il posto è già insufficiente alle otto di mattina!
Non parliamo, poi, delle multe per eccesso di velocità , ricordando che per certe nostre strade la velocità consentita è di trenta chilometri l'ora: eccoli i nostri prodi, inviati dal comando, zac, se il rilevatore, non sempre segnalato, ha riscontrato un minimo superamento del limite, giù, multe a non finire, senza mai riflettere che, talora, per non incorrere in sanzioni, occorre stare continuamente in osservazione del tachimetro a detrimento dell'attenzione alla strada e alla guida.
E, che dire di quando si chiedeva un'informazione ad un vigile? Si faceva in quattro per aiutarti e, se capitava uno straniero, magari con la mimica o gesti indicativi, (non abbiamo mai brillato, noi italiani, per le lingue straniere) cercava di aiutare come poteva! Ricordo e ancora ringrazio due vigili, che negli anni settanta mi accompagnarono sul posto di lavoro con l'auto di servizio, perché l'uscita del cancello era occupata da una vettura, lasciata chiusa in sosta proprio lì davanti; era già la seconda volta in pochi giorni e riprendere un taxi cominciava a diventare oneroso per un'insegnante!
Ora, con l'aria che tira a Senigallia, non si sente più il vigile come uno che collabora con i cittadini, previene le situazioni pericolose, informa sulla dislocazione dei servizi presenti nella città , dirige il traffico, spesso caotico in certi e, sempre gli stessi, luoghi, per alleggerire le criticità degne della capitale e, infine, sanziona, quando accerta che determinati comportamenti sono di ostacolo o pericolosi per sé e per gli altri o semplicemente incivili.
Oggi gli si chiede, evidentemente, solo di sanzionare e, quasi esclusivamente per divieto di sosta o eccesso di velocità sulle vie cittadine: non saranno, sennò tutti impazziti o incattiviti!
Quanti sono i vigili in servizio effettivo sul territorio; dove li mandano, quando non sono alla vigilanza agli ingressi ed uscite dalle scuole? Di sicuro a elevare multe a non finire! A proposito, quanto fa cassa per la nostra amministrazione questa alacre attività che impone loro di fare i giustizieri? Poveri i nostri vigili! Quante parolacce e cattivi pensieri vengono mentalmente rivolti loro; ma a chi giova tutto ciò? Chi gli impone di fare così?
Perché il dirigente dei vigili urbani, pagato con i soldi di tutti i cittadini, non ha un giorno e un orario preciso per ricevere chi necessita di una sua diretta risposta e si deve affidare alla buona fortuna di trovarlo e disponibile e alla buona grazia, si fa per dire talora, di chi quel giorno è preposto alla guardiola?

Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 24 ottobre 2006 - 2281 letture
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