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Castelleone di Suasa: Confermata la presenza di reperti romani a Pianvolpello

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In seguito agli articoli apparsi sulla stampa locale in cui, anonimamente, si ipotizzava che nel corso della realizzazione dei capannoni industriali nell’area di Pianvolpello fossero stati rinvenuti importanti reperti archeologici, il gruppo consiliare Insieme per Castelleone ha ritenuto necessario presentare un’interrogazione al sindaco per avere chiarimenti sull’attuale stato dei lavori e in particolar modo sugli eventuali ritrovamenti archeologici e sulle conseguenti misure adottate per tutelarli.

da Insieme per Castelleone
www.insieme.suasa.it
Per rispondere alla nostra interrogazione, come da noi richiesto, il sindaco ha posto questi interrogativi alla Soprintendenza per i beni archeologici delle Marche, e ci ha fornito la risposta scritta al Consiglio Comunale del 29/09/06, si tratta di una lettera del 22/09/06, firmata dal dott. Giuliano De Marinis, in cui la Soprintendenza risponde che nel corso del monitoraggio effettuato dalla ditta incaricata si è constatata nell’area interessata la presenza di “strutture e materiali archeologici riferibili a resti di un insediamento agricolo romano a carattere probabilmente stagionale, comprendente anche una zona per la cottura di laterizi e ceramica da mensa, inquadrabile fra il I sec. a.C. e l’età tarda imperiale”.

Sembrerebbe quindi confermato quanto ipotizzato dall’anonimo autore degli articoli di cui sopra, e cioè che l’area è effettivamente ricca di reperti archeologici.

Questo parere non ci ha sicuramente stupito, visto che il movimento Insieme per Castelleone si è sempre dichiarato assolutamente contrario alla realizzazione di nuovi capannoni industriali nell’area di Pianvolpello, o quantomeno subordinata ai risultati di saggi preventivi, proprio in considerazione del fatto che, secondo gli studi fatti finora e le testimonianze dei residenti, tutta l’area sarebbe potenzialmente ricca di reperti archeologici.

Per questo motivo il nostro gruppo consiliare, in sede di approvazione del P.R.G., aveva espresso voto contrario alla destinazione artigianale di quell’appezzamento.

Ciò che ci stupisce invece è come la Soprintendenza, nella lettera del 22 settembre, dichiari che è ancora “in corso la completa ricognizione dell’area direttamente interessata dai manufatti progettati alla quale potranno eventualmente seguire altri saggi ed accertamenti anche all’esterno dell’ingombro dei capannoni stessi ove se ne ravvisi l’utilità per acquisire ulteriori dati scientifici” e che “attualmente non sono state richieste formali modifiche al progetto iniziale”; ma nel frattempo i lavori di realizzazione dei capannoni, pur se a periodi alterni, proseguono.

Quando si terminerà “la completa ricognizione dell’area”? Ed eventuali modifiche del progetto? Rischiamo forse di veder completati i capannoni senza che nulla di concreto sia fatto per tutelare i reperti ritrovati? Oppure, peggio ancora, ci ritroveremo con una piccola area di tutela archeologica in mezzo a degli enormi impianti produttivi? Non ci sembra pensabile che queste due realtà possano convivere, sarebbe uno scempio per i reperti e un intralcio per chi in quei capannoni ci andrà a lavorare, con l’unico risultato di non avere né un’area archeologica degna di questo nome, né un’area artigianale funzionale.

Quindi, secondo noi, è il caso che venga affermato che se i ritrovamenti sono importanti essi hanno la priorità su tutto ed i capannoni non devono essere costruiti, oppure se i ritrovamenti sono di scarso valore storico-artistico si deve procedere nella costruzione dei capannoni lasciando perdere i reperti.

In merito alle gravi accuse che gli articoli apparsi sulla stampa locale rivolgevano al sindaco e a tutti i consiglieri, il sindaco stesso, nel C.C. del 29/09/06, ha ritenuto di dover rigettare tutte le accuse, in quanto ritiene che l’Amministrazione non abbia alcuna responsabilità per quanto sta accadendo.
Chiaramente dal punto di vista formale, l’Amministrazione non è responsabile di una questione tra privati, ma ricordiamo che in sede di approvazione del P.R.G., l’allora maggioranza, di cui facevano parte diversi degli attuali consiglieri tra cui il sindaco e il vice-sindaco, ha votato compatta a favore della realizzazione di capannoni in quest’area.

Ricordiamo anche che, se pur non esiste una responsabilità formale, l’Amministrazione nel suo compito di amministrare, si è assunta un responsabilità morale verso i cittadini.

Ci auguriamo quindi che sappia adottare ogni misura consentita per evitare che effettivamente si compia uno scempio dell’area archeologica, questo non per danneggiare gli interessi di un privato ma per tutelare gli interessi di tutti i castelleonesi.