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Biblioteca Comunale: ancora molti problemi irrisolti

4' di lettura Senigallia 30/11/-0001 -
Gli spazi della biblioteca comunale di Senigallia costituiscono sicuramente un bell’esempio di restauro di edificio storico, grazie anche alla monumentalità del complesso architettonico, ma il suo adattamento ad uso biblioteca ha lasciato irrisolti molti problemi.

dal prof. Virginio Villani


Il principale è quello della mancata climatizzazione, che rende particolarmente grave la situazione dei depositi: l’areazione è quasi inesistente dal momento che gli infissi metallici lato mare sono ormai per lo più inservibili per la corrosione da salsedine: le grandi vetrate lato monte sono fisse e prive di schermatura e lasciano penetrare il sole fino alle scaffalature metalliche.

Durante la stagione estiva la temperatura dell’ambiente sale pericolosamente, avvicinandosi nei periodi più caldi ai 40 gradi, mentre la percentuale di umidità scende sensibilmente, con gli effetti che si possono immaginare sulla fragile carta dei documenti di archivio e del patrimonio librario più antico. La situazione è stata denunciata ripetutamente e finora ci sono state solo promesse. Sarebbe possibile installare almeno con poca spesa delle tende per proteggere gli scaffali dal sole e riparare qualche finestra per garantire un minimo di areazione.

Altro problema è quello della cosiddetta biblioteca circolante per adulti e soprattutto per ragazzi, costituita da libri destinati al prestito. In molte biblioteche questo tipo di materiale librario, insieme a quello di consultazione e di uso più corrente, viene esposto e reso visibile in scaffali chiusi nelle sale studio per facilitarne la scelta e la consultazione; alla scuola dell’obbligo poi è destinato uno spazio separato per l’educazione alla lettura e le ricerche scolastiche. A Senigallia invece questo servizio non esiste; la libera consultazione è limitata alle collane enciclopediche; per il resto gli utenti (bambini e genitori compresi) si devono affidare alla buona volontà del personale (non sempre disponibile) e inoltrarsi nei depositi, privi di collegamento diretto con la sala studio (altro problema irrisolto), freddi d’inverno e torridi d’estate. Potrebbe essere almeno messo in funzione in alternativa un aggiornato sistema di consultazione via internet..

L’ultima considerazione riguarda il decoro esterno ed interno dell’edificio. Alla biblioteca è annesso un cortile che dovrebbe separare e proteggere questo luogo di silenzio e di studio. In realtà non esiste nessuna separazione, dal momento che gli ingressi sono privi di chiusura. Sotto la scalinata di accesso poi è stato ubicato un bagno pubblico ad uso dei frequentatori del foro annonario e luoghi limitrofi. Come era prevedibile, specie d’estate e nelle ore notturne, tutto lo spazio circostante, poco illuminato e ben protetto dagli occhi indiscreti, finisce per essere considerato un’estensione di questo servizio con il risultato che si può immaginare per il decoro, l’igiene e soprattutto l’olfatto dei frequentatori. I prossimi lavori di selciatura di tutta l’area, potrebbe essere l’occasione per provvedere anche a queste carenze, installando dei cancelli agli ingressi del cortile in modo da precluderne l’accesso durante gli orari di chiusura della biblioteca, munendo le vetrate di tendaggi e verniciandone gli infissi corrosi dalla ruggine e contestualmente trovando una soluzione più idonea ad un servizio igienico, che niente ha a che fare con la biblioteca.

Potrebbe essere anche l’occasione per dare finalmente una destinazione all’edificio degli ex macelli, ricavandovi per esempio una specie di foresteria – bar con loggia coperta per i frequentatori della biblioteca, liberando così la scalinata d’accesso dalla folla piuttosto rumorosa dei frequentatori in pausa che vi sostano nei periodi di maggior frequenza. Infine non si può ignorare lo stato indecoroso cui sono ridotti i piani dei tavoli di consultazione, completamente ricoperti di scritte e di incisioni, una situazione di cui Senigallia tiene l’esclusiva e che e non si ritrova in nessun’altra biblioteca della regione, dal momento che la grafomania era finora limitata solo ai muri esterni degli edifici. Un fenomeno che si accompagna, a detta del personale, anche alla sottrazione del materiale o di singole pagine. Tutto ciò certamente è favorito dall’ampiezza degli spazi e dalla difficoltà di controllarli; ma non basta a spiegare questa situazione e meriterebbe una riflessione.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 22 settembre 2006 - 40883 letture

In questo articolo si parla di biblioteca comunale

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